Lombardia, i Sindaci della Lega pronti a fare ricorso contro l’ultimo Dpcm

Malgrado il continuo aumento dei contagi, i primi cittadini del Carroccio chiedono la riapertura di bar e ristoranti e la ripresa delle attività culturali

Fonte: Dire
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Mentre cresce l’attesa per l’uscita del nuovo Dpcm, previsto per la giornata di oggi – martedì 3 novembre -, in Lombardia i Sindaci leghisti fanno fronte comune per contestare le ultime misure messe in campo dal Governo. A lanciare la protesta – sottoscritta, fra gli altri, anche dal Sindaco di Cologno Angelo Rocchi – è il Coordinatore dei Sindaci della Lega Lombarda Dante Cattaneo, che ha annunciato la volontà di fare ricorso al TAR contro il Dpcm del 24 ottobre.

«Salviamo il lavoro»

Fra le misure contestate dai Sindaci del Carroccio rientrano la chiusura anticipata degli esercizi commerciali – in particolare bar e ristoranti – e la sospensione delle attività di teatri, cinema, concerti e sagre.

«Si tratta di scelte miopi – si legge in una lettera firmata dagli amministratori leghisti e indirizzata al Premier Conte -, che affossano l’economia e di conseguenza mettono a repentaglio la salute stessa. Il nostro tessuto economico è stato demolito negli ultimi mesi. Pian piano ci stavamo riprendendo. La chiusura totalmente indiscriminata di alcune attività, senza prendere in considerazione i sacrifici fatti da queste imprese per adattarsi ai rigidi protocolli di sicurezza e sanitari, che peraltro avevano dato buoni risultati, ci vede totalmente contrari».

La contro proposta della Lega Lombarda – nonostante il continuo aumento dei nuovi contagi – è la riapertura degli esercizi commerciali penalizzati dall’ultimo Dpcm e la ripresa delle esibizioni degli artisti nei teatri e negli altri luoghi di cultura, attraverso servizi di diretta streaming che possano essere accessibili a tutti.

Un altro punto fortemente contestato dai Sindaci leghisti è la mancata preparazione con cui il Governo si accinge ad affrontare la seconda ondata di contagi. «Un’estate che avrebbe dovuto essere di lavoro per questo Governo per preparare il Paese a questa seconda ondata, è trascorsa senza produrre alcun provvedimento utile – prosegue la lettera dei Sindaci – né per salvaguardare la salute dei cittadini, né per tutelare la nostra economia».