Alla fine è arrivata la conferma ufficiale. Da domani – giovedì 5 novembre – la Lombardia diventa zona rossa. A stabilirlo è l’ordinanza firmata dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che inserisce la regione nella fascia considerata ad alto rischio.
Negli scorsi giorni sia il Presidente di Regione Attilio Fontana che il Sindaco di Milano Giuseppe Sala si erano detti contrari ad un eventuale lockdown in Lombardia.
«I dati che ha il governo sono precedenti all’introduzione delle nostre misure – ha dichiarato l’assessore lombardo Giulio Gallera -,quindi io penso che lo stesso governo voglia attendere i nuovi dati, penso che sia più corretto fare una valutazione sulla base delle misure assunte, anche per dare un senso ai cittadini, e far capire loro che se quello che hanno fatto è positivo, o non lo è del tutto, e quindi dobbiamo inasprire».
Le nuove misure
Fra le principali misure che entreranno in vigore a partire da venerdì (qui un elenco più completo) c’è il divieto di spostamento in entrata e in uscita dalla regione. Vietato anche «ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione», salvo, come al solito, motivi di lavoro, di studio, di salute o situazioni di necessità, che andranno esplicitati nel modulo di autocertificazione.
Sospese tutte le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, ristoranti, gelaterie e pasticcerie, «ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettai i protocolli». L’asporto sarà consentito fino alle 22, per la consegna a domicilio non ci sono invece restrizioni.
Chiuse anche tutte le altre attività commerciali, ad eccezione di alimentari, farmacie, parafarmacie. Restano aperti tabaccai, edicole, parrucchieri, barbieri e lavanderie. Chiusi invece i centri estetici.
Per quanto riguarda la scuola, la didattica a distanza sarà obbligatoria per gli studenti delle superiori e delle terze e seconde medie. Alunni di asilo, scuola dell’infanzia, prime medie ed elementari prosegue la didattica in presenza. Chiuse le università fatto salvo per i corsi di medicina e i relativi tirocini.
Sospese tutte le attività e le competizioni di sport, sia individuali che di contatto, salvo quelle riconosciute di interesse nazionale dal CONI e CIP. Sospese le attività nei centri sportivi. Resta consentito svolgere attività motoria e fisica, purché nei pressi della propria abitazione e nel rispetto dei protocolli di distanziamento sociale. L’attività sportiva è consentita solo all’aperto e in forma individuale.
Chiudono anche le attività culturali: chiusi musei, mostre, teatri, cinema, palestre, sale giochi e scommesse, sale bingo anche in bar e tabaccherie.
Sui mezzi di trasporto sarà consentito il riempimento fino al 50%, fatta eccezione per i mezzi di trasporto scolastico.
Tutte le restrizioni appena descritte avranno una durata di 15 giorni, al termine dei quali il Governo deciderà se allentare le misure o prolungare la stretta.