Viole, begonie e gerani che crescono nelle serre del carcere per poi abbellire le aiuole di Segrate. E’ il progetto inserimento nel mondo del lavoro dei detenuti portato avanti dalla cooperativa Multiservizi, che si occupa della gestione del verde pubblico a Segrate, in collaborazione con il penitenziario di Monza e la Fondazione Eris.
Semi che diventano opportunità
Ieri, Venerdì 23 ottobre, il sindaco Paolo Micheli si è recato nella casa circondariale di Monza, accompagnato dalla direttrice della struttura Maria Pitaniello, dove ha a portato 50 confezioni di semi che diventeranno piantine per la città che amministra. Un percorso di reinserimento dei detenuti, che saranno accompagnati in questo progetto dal direttore della cooperariva Multiservizi e da un educatore della fondazione Erisi di Lambrate.
Durante la visita il primo cittadino ha potuto anche visitare il carcere e i vari locali dove si svolgono diverse attività «Un paese di circa mille persone tra detenuti, agenti e personale, che da fuori nessuno di noi vede e di cui poco ci curiamo tanto è lontano dalle nostre vite – ha scritto Micheli riguardo la visita -. Ho visitato i laboratori musicale e teatrale, la falegnameria che sta fabbricando l’arredamento dell’ala penitenziaria femminile chiusa per ristrutturazione, la sartoria dove realizzano fodere, tessuti e mascherine, il panificio, le aule formazione».
Attività dove il detenuto ha l’opportunità di lavorare e di sperimentare il bello, che provano a dare alla pena quel suo ruolo rieducativo previsto dalla Costituzione «Ogni giorno in carcere, nella tranquillità di un’apparente normalità che normale non è, tante persone cercano di riconciliarsi con la propria vita tornando a rispettare le regole di una comunità civile. La privazione temporanea della libertà e il carcere devono servire a questo – ha concluso Micheli -. Per favorire questo percorso la nostra città da tanti anni fa la sua parte con coraggio e grande senso civico. E di questo possiamo esserne orgogliosi».