Un “cordone sanitario” che si snoderà attorno al palazzo di Regione Lombardia in segno di protesta contro la gestione della pandemia da Covid-19. È prevista per sabato 7 novembre la manifestazione organizzata dalle associazioni lombarde che hanno dato vita al Coordinamento Nazionale per il diritto alla Salute-Dico 32. Fra queste ci sarà anche Cernusco In Comune, l’associazione della Martesana nata nel 2018 dalle liste La Città in Comune e Sinistra per Cernusco.
«Abroghiamo la Riforma Maroni»
Obiettivi della manifestazione sono il commissariamento della sanità lombarda e l’abrogazione della Riforma Maroni, che, secondo Cernusco in Comune, «ha prodotto un modello sanitario ospedalicentrico e accelerato la privatizzazione, con conseguenze disastrose».
La Riforma dell’ex Governatore Roberto Maroni, entrata in vigore nel 2015, ha stravolto il funzionamento della sanità lombarda. Una della novità principali introdotte dalla legge regionale è stata la trasformazione di tutti gli ospedali lombardi in Aziende Socio Sanitarie Territoriali (ASST), che dividono la propria attività in due macro aree: i ricoveri ospedalieri e le cure territoriali. L’altra grande novità introdotta dalla riforma riguarda le Asl. Dal 2015, infatti, il loro numero si è ridotto da 16 a 8 e il loro nome è diventato “Agenzie di Tutela della Salute“. Il cambiamento, però, va ben oltre queste semplici modifiche. Ad essere stravolte sono state soprattutto le funzioni delle Ats, che hanno perso i propri servizi territoriali e si sono trasformate in meri organi di gestione, controllo e programmazione, diventando a tutti gli effetti delle agenzie, mentre il compito di erogare le cure è passato interamente nelle mani delle Asst.
«In Lombardia la sanità pubblica ha fallito»
Fra le questioni più contestate da Cernusco in Comune e dalle altre associazioni che prenderanno parte alla protesta c’è senz’altro la privatizzazione della sanità.
«In Lombardia – spiega l’associazione cernuschese – una delle regioni più ricche d’Italia, la sanità pubblica, che è stata smantellata negli ultimi decenni tra tagli, privatizzazioni, a favore di un modello aziendalistico e centrato sugli ospedali, ha fallito totalmente nella gestione dell’emergenza Covid, causando nella prima fase dell’epidemia tante sofferenze e tante vittime».
«In tutti questi mesi – prosegue la nota di Cernusco in Comune -, è stato fatto poco o niente per affrontare una seconda ondata prevedibile. I contagi sono in costante aumento, la medicina territoriale è abbandonata, i medici di medicina generale, mandati in “prima linea”, senza protezioni ne strumenti, nella prima ondata dell’epidemia, si trovano da soli a dovere affrontare la seconda ondata».
«Ci vuole una nuova riforma della sanità – sostengono le Associazioni promotrici – fondata sull’affermazione della salute, dell’ambiente salubre e sulla riduzione delle diseguaglianze, quali diritti costituzionali, che solo le istituzioni pubbliche possono garantire».