Doveva essere pronto per i Mondiali di Italia ’90, ma fino ad oggi, a trent’anni di distanza, non è mai stato portato a termine. L’albergo della Melghera, a Cernusco sul Naviglio, è uno dei casi più eclatanti di opere inconcluse in Martesana: un ecomostro di 100mila metri cubi di cemento, che da decenni siede abbandonato sul territorio cernuschese. Fra ipotesi di abbattimento e riqualificazioni dell’area, ogni amministrazione comunale degli ultimi vent’anni ha dovuto fare i conti con il problema della Melghera. Oggi, però, sembra che la questione sia arrivata ad una svolta decisiva.
«Nello scorso mese di luglio è stato presentato da alcuni operatori cernuschesi un progetto relativo al grande edificio mai terminato in località Melghera, che giace in stato di abbandono dagli anni ’90», ha fatto sapere tramite una nota il gruppo di maggioranza Vivere Cernusco. «Il piano presentato rappresenta una grande occasione di riqualificazione di un’area deturpata da più di 30 anni da questa incompiuta colata di cemento».
«Niente smanie, procediamo con professionalità e cautela»
La notizia di un’ipotesi di abbattimento dell’ecomostro della Melghera è stata confermata nella giornata di ieri – giovedì 1 ottobre – da Paolo della Cagnoletta, assessore all’urbanistica del Comune di Cernusco.
«Conosco bene la questione Ecomostro – ha spiegato l’assessore – e conosco anche molte persone che vivono in quella zona e che sono costrette a convivere con la struttura edilizia che più di ogni altra rappresenta ciò che Cernusco non vuole essere. Una città dove l’edificato è brutto, osceno perché sproporzionato e invadente, scollegato dall’ambito che lo circonda. Un gigantismo inutile che testimonia una mancanza di rispetto di ogni canone di sensibilità per il paesaggio e la vivibilità».
Della Cagnoletta ha confermato l’interesse di alcuni operatori privati alla riqualificazione dell’area, ma ha anche cercato di frenare gli entusiasmi, ricordando come anche nel 2011 fu protocollato un piano simile a quello attuale, che si concluse però in un nulla di fatto.
«Non abbiamo bisogno di smanie e ansie da prestazione ma molta professionalità e attenzione nel dare seguito a un’istruttoria complessa per dimensioni e impatto su centinaia di famiglie», ha spiegato l’assessore. «Per tutte queste ragioni sto anche intrattenendo un ottimo rapporto con il comitato dei cittadini della zona melghera costituitosi proprio per partecipare proattivamente alle soluzioni dei problemi, ciascuno nei suoi ruoli. Abbiamo l’opportunità di interpretare un modo di fare politica sobrio e concreto».
Le prime informazioni sul progetto
Stando alle prime informazioni diffuse da Vivere Cernusco, il nuovo progetto per l’area della Melghera sarebbe in linea con il PGT della città e prevederebbe una grande riduzione di volumetrie. Dai 100mila metri cubi edificati, si passerebbe a 30mila destinati a residenze, 36mila alla costruzione di una RSA e i restanti 34mila abbattuti e restituiti a verde.