È arrivata la reazione dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Ialia di Cernusco, dopo l’annuncio dell’apertura il 7 novembre di una libreria di altaforte edizioni, “una casa editrice – hanno scritto Giovanna Perego, presidente ANPI Cernusco e Roberto Cenati, presidente ANPI provinciale Milano in un comunicato – che pubblica volumi elogiativi del fascismo oltreché la rivista Primato nazionale, vicina a CasaPound e denigratrice della Resistenza”.
Un’iniziativa per una “libreria senza muri”
Già nel giugno dello scorso anno, l’ANPI aveva organizzato un’iniziativa in piazza Matteotti a cui avevano aderito cittadini e associazioni locali per creare “una libreria senza muri, con un solo confine invalicabile: la nostra Costituzione, con tante lingue e una sola parola: umanità”. Ribadendo quel gesto simbolico ANPI ha sottolineato “ci opponiamo alle librerie che erigono muri e pubblicano testi revisionisti e in aperto contrasto con i principi della nostra Costituzione antifascista”.
Libertà d’espressione o messaggi d’odio?
Uno dei principi su cui si fonda tutta la linea editoriale di Altaforte è la rivendicazione della libertà d’espressione. Un punto su cui ANPI ha invitato a riflettere, facendo alcune distinzioni: “Non ci può essere cittadinanza civile e culturale per chi inneggia, più o meno velatamente, al nazifascismo, non ci può essere cittadinanza civile e culturale per chi diffonde odio verso gli altri e fa della violenza la cifra della propria azione quotidiana, come dimostrano le numerose aggressioni e i pestaggi perpetrati dai gruppi neofascisti”.
Alle preoccupazioni sulla diffusione di messaggi d’odio, ANPI unisce l’invocazione alle autorità, affinché s’impegnino a porre la massima vigilanza sulla libreria, che temono “possa diventare luogo di ritrovo di questi gruppi sul nostro territorio”.
L’appello ai cittadini per conservare la memoria
Per ANPI occorre munirsi di antidoti: memoria e attuazione della Costituzione. Paragonando il nazifascismo a una malattia che colpisce quando si hanno le difese immunitarie abbassate, l’ANPI ha ricordato quanto già accaduto durante la seconda guerra mondiale e di come potrebbe succedere ancora: “la memoria si è fatta flebile e gli anticorpi indeboliti: il rischio è che quella malattia si ripresenti magari sotto altre forme meno aggressive, ma altrettanto pericolose”. Ecco perché ha invitato tutti i cittadini a deporre un fiore sul cippo in Largo Riboli-Mattavelli, in occasione dei primi giorni di novembre, “per ricordare coloro che, anche a rischio della vita, si batterono per riconquistare la libertà e la democrazia per tutti, anche per coloro che vorrebbero soffocarla”.
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