Fino a che punto conosciamo il cosmo? È attorno a questa domanda che è nata l’idea alla base di “A che punto è la notte”, la mostra di astrofotografia che verrà inaugurata sabato 12 settembre al Centro Civico Verdi, a Segrate. L’esposizione – curata dall’astrofisico Simone Iovenitti e realizzata dall’associazione culturale PhysicalPub su un’idea della fotografa e ricercatrice Chiara Righi – sarà visitabile fino al 18 ottobre.
Un’occasione per scoprire l’astronomia
La mostra sarà composta da 54 fotografie di grande formato, ognuna selezionata non solo per la bellezza dello scatto, ma anche per l’importanza scientifica del soggetto rappresentato. L’obiettivo dell’esposizione – alla cui organizzazione hanno partecipato ben 12 osservatori astronomici e 5 fotografi professionisti – è la divulgazione scientifica e la valorizzazione degli enti locali che si occupano di astronomia. La mostra, infatti, potrà contare anche sul sostegno di numerosi partner istituzionali, fra cui l’Università degli Studi di Milano, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Officina del Planetario di Milano e, ovviamente, il Comune di Segrate, che ha patrocinato l’iniziativa.
La mostra sarà visitabile dal 12 settembre al 18 ottobre, mentre dal 21 ottobre si sposterà al Festival della Scienza di Genova. Accanto ad ogni fotografia i visitatori troveranno una didascalia con QR code, che, se inquadrato con uno smartphone, permetterà di accedere all’audioguida online dell’esposizione. Ogni lunedì alle ore 21, gli esperti di PhysicalPub organizzeranno un tour guidato della mostra, mentre di venerdì si terranno le conferenze scientifiche di approfondimento con diversi esperti mondiali di astrofisica.
«La mostra – ha fatto sapere il Comune di Segrate – è rivolta particolarmente alle scuole di ogni grado come pure a tutta la cittadinanza. Sarà una occasione duplice: da un lato conoscere gli avanzamenti delle tecnologie scientifiche di osservazione e misura del Cosmo e del nostro sapere sull’Universo, dal nostro Sistema solare alle remote regioni extra galattiche, dalla materia visibile a quella oscura, anche dalla viva voce di esperti del settore, in una serie di visite guidate e conferenze; dall’altro – prosegue la nota – tornare a sollevare gli occhi verso il fascino ineludibile del cielo, e dei misteri che ancora racchiude (anche metaforicamente) la Notte, soprattutto dopo l’esperienza della pandemia, per ricollocare l’uomo nella prospettiva dell’immensità, del tutto».
L’accesso alla mostra è libero, ma per motivi di sicurezza è necessario prenotarsi scrivendo una mail all’indirizzo info@mostrascientifica.it. Per ulteriori informazioni sugli orari di apertura è possibile visitare il sito mostrascientifica.it.