Pioltello esprime vicinanza al popolo Bielorusso

Il vicesindaco Gaiotto «Preoccupati per i nostri amici»

credit: European affairs Magazine
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La Bielorussia sta vivendo da settimane una profonda instabilità politica: le ultime elezioni del 9 agosto hanno riconfermato il presidente Aleksandr Lukashenko con più dell’80% dei voti, scatenando proteste, tensioni e scontri tra cittadini e forze dell’ordine. L’ennesima vittoria dell’«ultimo dittatore d’Europa», al potere da 26 anni, preoccupa non solo le grandi potenze mondiali, ma anche paesi della Martesana come Pioltello.

«Come cittadina siamo legati alla Bielorussia da circa 25 anni – ha raccontato il vicesindaco Saimon Gaiotto, che ha espresso la sua preoccupazione anche con un post su Facebook – Abbiamo iniziato ad accogliere i bambini bielorussi circa 10 anni dopo l’esplosione di Chernobyl, con un progetto creato dalla parrocchia, dall’Amministrazione comunale e da Legambiente. Io sono stato il primo volontario del progetto e mia moglie (ndr… Valeria Croce), che attualmente è la vicepresidente del progetto Chernobyl di Pioltello, l’ho conosciuta proprio così»

Il legame tra Pioltello e Vetka

«In 25 anni, Pioltello ha ospitato più di 500 bambini provenienti da Vetka, un paesino rurale del sud della Bielorussia, al confine con l’Ucraina, per dargli la possibilità di decontaminarsi dalla radioattività della zona a causa della vicinanza di Chernobyl –

ha proseguito Saimon Gaiotto – Negli anni si sono create tante amicizie profonde che continuano anche se siamo cresciuti. La mia famiglia ha ospitato alcuni bambini per più di 10 anni e anche io e mia moglie abbiamo accolto un paio di bambini». Un rapporto che da semplice ospitalità si è trasformato in un legame indissolubile, coltivato anno dopo anno. Per questo c’è molta preoccupazione per quello che sta succedendo. «Le notizie che arrivano dagli amici di Vetka non sono molte, stanno attenti a quello che scrivono, ma noi siamo molto preoccupati per quello che potrebbe succedere in futuro», ha confessato il vicesindaco Gaiotto.

Lukashenko e la Bielorussia

Perché spaventa molto quello che sta succedendo in Bielorussia? Il mondo si era abituato alla dittatura di Lukashenko, che ha garantito per 26 anni stabilità in cambio di lealtà. Con le ultime elezioni questo equilibrio si è spezzato: l’oppositrice Svetlana Tikhanovskaya ha lasciato il Paese dopo aver denunciato i brogli elettorale e le strade della capitale Minsk si sono trasformate in vere e proprie trincee in cui esercito e popolazione si sono affrontate per notti intere. Gli arrestati sono stati migliaia e le immagini delle torture lasciate sulla pelle dei manifestanti hanno fatto il giro del mondo. «Non sappiamo cosa succederà al popolo bielorusso, non so dire se sarebbe stato meglio la vittoria delle tre oppositrici perché non è detto che il cambiamento porti alla democrazia – ha commentato tristemente Gaiotto – quello che mi preoccupa è proprio questa instabilità. Per la Bielorussia sogno una democrazia segnata dal progresso. Progresso che al momento non c’è, soprattutto nelle zone rurali come Vetka».