Cassina, “Controcoltura” pronta a ripartire dopo l’incendio

Nella notte tra l'11 e il 12 agosto le fiamme hanno gravemente danneggiato l'orto. Pronto un crowfunding per ridare vita allo spazio

credit: Controcoltura
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Un incendio e il lavoro svolto dal 2015 rischia di andare in fumo. Nella notte tra l’11 e il 12 agosto l’orto dell’associazione Controcoltura è stato danneggiato dalle fiamme che hanno colpito anche il container utilizzato come deposito. «È una ferita profondissima e un duro colpo per un’associazione che da anni lotta con passione per coltivare ottime verdure, sorrisi e il sogno di un futuro migliore – ha scritto a caldo l’associazione dopo l’incendio – Oggi quel sogno rischia di rimanere sepolto sotto alla cenere assieme agli attrezzi e agli oggetti che, con fatica, la generosità di soci, amici e volontari ci aveva permesso di mettere insieme nel corso degli anni».

Già al lavoro per la ripartenza

Dal 2015 i volontari dell’associazione si impegnano per la realizzazione e il mantenimento di un progetto di welfare e coesione sociale attraverso la coltivazione di un orto condiviso. Dopo lo sconforto, come insegna il lavoro della terra, Controcoltura ha subito ricominciato a pensare al futuro e intende rimboccarsi in fretta le maniche. I primi interventi necessari saranno la rimozione dei resti dell’incendio e la bonifica del terreno, visto che la plastica del capannone si è sciolta. Operazione non a costo zero e che può avere un impatto economico significativo. Per questo presto sarà lanciato un crowfunding, una raccolta fondi per ridare vita ad un orto il cui valore va oltre quello della verdura coltivata, che comunque ha riscosso successo in questi anni. La reazione di Cassina de’ Pecchi non si è fatta però attendere. «C’è stata una buona risposta da parte della cittadinanza, delle associazioni e delle aziende del territorio – ha detto Andrea Mandelli, vicepresidente dell’associazione – Spero che anche il Comune potrà darci una mano».