Carugate, l’ex sindaco bacchetta l’Amministrazione

Per Umberto Gravina la mancanza di respiro sovralocale ha trasformato Carugate in «un quartierone che si guarda addosso, diventato periferia della periferia»

L'ex sindaco Umberto Gravina insieme al sindaco Luca Maggioni
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«Quattro anni e la città è drammaticamente fuori da ogni cono di attenzione, oltre i confini comunali. Un quartierone che si guarda addosso, diventato periferia della periferia».

E’ impietoso il giudizio di Umberto Gravina, ex sindaco di Carugate, sui quattro anni dell’Amministrazione guidata da Luca Maggioni.

E Gravina, con un post si Facebook, ha spiegato quello che secondo lui non ha funzionato durante l’esperienza di governo di ProCarugate. «Una città si ferma quando perde fermento, non attiva progetti importanti, smette di prendere coscienza e di confrontarsi sui suoi problemi – ha scritto – e così perde attrattività, perde di interesse per la stampa, esce dall’attenzione della politica e dei soggetti economici, perde riconoscibilità ed orgoglio».

C’era una volta…

Una mancanza di visione e di respiro sovralocale quello che per l’ex sindaco è mancata. Un ruolo, in questo senso, che ritiene essere responsabilità della maggioranza e dell’Amministrazione comunale. Un j’accuse per il presente che Gravina ha rafforzato con un paragone con il passato, quando, ritiene, c’erano maggiori attenzioni intorno a Carugate. «C’era un tempo in cui, a Carugate, la politica promuoveva il territorio, gli generava attorno attenzione – ha sottolineato -Con un ruolo dei “partiti” importante, un aspetto che dovrebbe far riflettere – ha ammonito – anche chi pensa bastino solo esperienze civiche per una buona amministrazione della città».