Nuovo Dpcm, nuove aperture: lunedì 15 giugno è la volta dei cinema

Sulla poltrona senza mascherina, sistema di prenotazione consigliato e distanziamento di un metro tranne che per conviventi e appartenenti allo stesso nucleo familiare

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Con il Dpcm dell’11 giugno prosegue il programma di riaperture delle attività e di ritorno alla normalità. Tra le attività che potranno riprendere da lunedì 15 giugno c’è quella dei cinema e degli spettacoli all’aperto. Ora è necessario aspettare una nuova probabile ordinanza regionale per vedere se da palazzo Lombardia verranno emesse misure in parte differenti.

L’organizzazione: distanze e sistema di prenotazione

Nei cinema tutti gli spazi dovranno essere riorganizzati per fare in modo che le persone si muovano in modo ordinato e per evitare assembramenti. A tal fine, inoltre, è consigliato organizzare percorsi separati per gli ingressi e le uscite. I cinema sono invitati a «privilegiare» l’accesso tramite prenotazione e gli utenti, salvo quando sono seduti al loro posto, avranno l’obbligo di indossare la mascherina.

Le sale potranno ospitare massimo 200 persone – a differenza delle 1000 previste per gli spettacoli all’aperto – e in ogni caso in sala tra le persone dovrà esserci almeno un metro di distanza, «ad eccezione dei componenti dello stesso nucleo familiare o conviventi».

La questione dei conviventi

Ovviamente sull’ appartenenza allo stesso nucleo o sull’essere conviventi non potrà esserci alcun tipo di controllo e, viene specificato, «detto aspetto afferisce alla responsabilità individuale». L’aspetto della distanza legata al rapporto interpersonale – in quel caso per bar e ristoranti – aveva creato dibattito a maggio quando Regione Lombardia era andata oltre le disposizioni nazionali, prevedendo il distanziamento anche per congiunti, coniugi e conviventi. «Spiace non comprendere che prevedere tale misura anche per le famiglie è utile a semplificare la vita dei gestori, che altrimenti, si vedrebbero costretti a far da “poliziotti”. – aveva spiegato il Presidente di Regione Lombardia  Attilio Fontana– Chiediamo a tutti di andare in giro con lo Stato di famiglia?».