Raccontami una storia
è il nome del progetto, nato da un momento di difficoltà, realizzato dagli ospiti della residenza per disabili Simona Sorge di Inzago della Fondazione Sacra Famiglia. Gli ospiti, impossibilitati a incontrare i propri familiari durante l’emergenza, hanno trascorso il proprio tempo leggendo ad alta voce e registrando 21 favole per bambini, alcune delle quali sono adesso disponibili online.
Reinventare la quotidianità
Sapersi adattare anche nei momenti di difficoltà è una dote non comune, ma è proprio quello che è successo nella residenza Sacra Famiglia, una struttura che accoglie persone affette da sclerosi multipla, SLA e altre patologie degenerative, donne e uomini che hanno riscontrato difficoltà a seguito di traumi cranici, lesioni cerebrovascolari o tetraparesi spastiche o che si trovano in condizioni di non autosufficienza e che dunque richiedono cure specifiche, assistenza continua e un piano riabilitativo di mantenimento.
Proprio qui sette ospiti hanno trovato il modo di rendere meno solitaria la quarantena e hanno deciso di prestare la propria voce per il progetto di lettura Raccontami una storia: «Nelle settimane in cui il contatto con l’esterno è stato limitato a causa delle restrizioni previste per l’emergenza Covid – ha spiegato Paolo Pigni, direttore generale della Fondazione Sacra Famiglia –, i nostri medici e operatori sono stati capaci di reinventare la quotidianità insieme ai nostri ospiti, creando momenti di condivisione in cui ciascuno ha potuto esprimere la sua creatività. Coinvolgendoli nei laboratori occupazionali per la registrazione delle fiabe abbiamo trovato il modo di far uscire le loro voci dalla struttura, grazie all’impegno della direttrice della residenza per disabili di Inzago, Valentina Siddi, e all’attività di tutti gli educatori e operatori che ogni giorno vi lavorano».
Ascoltare, immaginare
Le prime 5 favole, su un totale di 21, sono già state messe a disposizione per l’ascolto su Spreaker, la piattaforma gratuita dedicata ai podcast autoprodotti. La scelta di creare un file audio senza video, non è un caso come potrebbe sembrare, ma una decisione ben ponderata: «La scelta di registrare le fiabe solo attraverso l’audio, senza l’utilizzo di un video, è voluta – ha spiegato Roberto Salvato, educatore della residenza per disabili Simona Sorge di Inzago –. La tendenza oggi porta infatti a sviluppare in primo luogo la vista e non siamo più in grado di ascoltare senza perdere l’attenzione. Il solo ascolto permette invece a ciascuno, e ancora di più ai bambini che ascolteranno queste fiabe, di dare spazio all’immaginazione e alla fantasia».