Immuni, codici casuali per tracciare il virus

Nessun dato su identità e geolocalizzazione viene raccolto. In caso di positività non si ha l'obbligo di caricare i propri codici sul server

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Regione e Provincia dove si vive. Queste sono le uniche informazione che è necessario fornire a Immuni, l’applicazione scelta dal Governo per gestire la seconda fase dell’emergenza covid-19 e che ha lo scopo di contrastare il diffondersi del virus «Con il contributo di tutti – si legge nella schermata iniziale una volta scaricata l’app – Immuni aiuta a contenere il virus e a tornare il prima possibile alla normalità».

Il funzionamento

Il funzionamento dell’applicazione avviene attraverso un codice casuale che, oltre a non contenere informazioni sul dispositivo e sull’utente, «cambia diverse volte ogni ora» per tutelare la privacy. Per installare Immuni bisogna avere almeno 14 anni e l’applicazione non raccoglie alcun dato su identità e geolocalizzazione. Nel momento in cui una persona risulta positiva al coronavirus, «può decidere se condividere i propri codici casuali caricandoli su un server» con l’aiuto di un operatore sanitario. Tutti i dispositivi i cui codici sono entrati in contatto con quelli dello smartphone della persona infetta saranno allertati «Immuni – si legge nella descizione dell’app – procede sulla base del semplice rilevamento della prossimità e non tiene conto delle eventuali misure di protezione individuali adottate dagli utenti»