La rivoluzione in bicicletta: il Manifesto del Sindaco Micheli

Segrate zona 30, aumento dei collegamenti ciclabili e incentivi per l'utilizzo della bicicletta. Ecco come Paolo Micheli vede la mobilità del futuro

Pista ciclabile - immagine d'archivio
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Il Covid-19 ha cambiato e cambierà le nostre vite. E tutti, singoli e istituzioni, stanno pensando a come modificare le proprie abitudini di vita per adattarsi a un cambiamento che sicuramente è stato traumatico. Il sindaco di Segrate Paolo Micheli sembra avere le idee chiare su come tornare alla “normalità” e su come organizzare la vita, soprattutto la mobilità, della città che amministra. «Non sarà più possibile nel futuro prossimo continuare a vivere negli stessi modi a cui siamo abituati – ha scritto  – In particolare non è più possibile muoversi come prima: i mezzi pubblici sono fortemente contingentati, il che significa aumentare ulteriormente il trasporto privato, con aumento di macchine, traffico, code, tempo di percorrenza, inquinamento, malattie, costi, stress. In Lombardia e Pianura Padana, che già hanno il triste primato di essere tra le zone più inquinate del mondo – ha sottolineato – è ancora più inaccettabile».

Segrate Zona 30

Il cambio di passo per il sindaco Micheli passa attraverso una rivoluzione della mobilità quotidiana delle persone, che dovrà essere sempre più ciclabile, come alternativa all’utilizzo dell’automobile, ma anche dei mezzi pubblici, i cui ingressi saranno contingentati ancora chissà per quanto tempo per evitare assembramenti e la diffusione del Covid-19.
Il “manifesto” di Micheli si snoda attraverso un incremento della rete ciclabile, con la conclusione anche dei tratti per e da Milano, come quello sulla Cassanese verso Lambrate, la pista ciclabile in via dei caduti delle Marcelline e di via Corelli. Inoltre, per incentivare l’utilizzo delle bici, e contestualmente scoraggiare quello della macchina, il sindaco pensa ad una Segrate tutta Zona 30 Km/h, salvo le arterie di attraversamento del traffico pesante.
Ma l’utilizzo della bicicletta è un fatto culturale, di abitudine e, perché no, anche di convenienza. Da qui l’idea di incentivi per l’acquisto delle biciclette, maggiori depositi come le rastrelliere per il loro parcheggio e convenzioni con aziende  e commercianti per favorire la mobilità ciclabile di lavoratori e clienti.