Il progetto di ricerca congiunta “Pulvirus” nasce dall’alleanza tra ENEA, Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico, Istituto Superiore di Sanità (ISS) e Sistema Nazionale per la Protezione Ambientale (SNPA). Anche ARPA Lombardia sarà partner del progetto che indaga sul legame tra inquinamento atmosferico e Coronavirus.
Un’alleanza scientifica per una policy sanitaria e ambientale
Il progetto si svilupperà nell’arco di un anno
con l’intento di dare ai cittadini e alle Istituzioni riposte e indicazioni sulla base di dati scientifici, competenze e esperienze in tema di inquinamento atmosferico e Covid-19.
Il focus prioritario è quello di fare luce sul discusso legame fra inquinamento atmosferico e diffusione della pandemia, sulle interazioni fisico-chimiche-biologiche fra polveri sottili e virus e sugli effetti del “lock down” sull’inquinamento atmosferico e sui gas serra.
È un’iniziativa che coinvolge il Servizio pre-operativo nazionale, in via di definizione, “Qualità dell’Aria-Mirror Copernicus” e in stretto rapporto con il progetto europeo “Life-Prepair” sul bacino padano.
Una collaborazione virtuosa
L’assessore regionale all’Ambiente e Clima, Raffaele Cattaneo, ha dichiarato «Non ci sono indagini così approfondite in grado di documentare adeguate evidenze scientifiche che confermino la correlazione tra inquinamento da polveri sottili e contagi da Coronavirus. Questo studio che coinvolge Arpa Lombardia rappresenta una collaborazione che ci auguriamo possa fornire risposte che potranno essere utili alla Pubblica Amministrazione per pianificare interventi e politiche che guardino alla sostenibilità ambientale».
Augusta Brambilla