Cologno, Consiglio comunale: “Dimissioni in giallo”

Roberta Cuono presenta le dimissioni e poi le ritira. Le opposizioni parlano di tutela delle sue libertà. Rocchi denuncia pressioni da parte dei "politicanti"

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Non c’è pace per il Consiglio comunale di Cologno Monzese. La surroga del dimissionario Domenico Seidita (Fratelli d’Italia), dopo il “buco” del 14 maggio, non riesce neanche nella seduta di ieri, mercoledì 20 maggio.

L’avvicendamento di un consigliere è diventata una sorta di spy story, con versioni contrapposte e scambi di accuse tra il sindaco Angelo Rocchi e le opposizioni. Roberta Cuono, prima dei non eletti per Fratelli d’Italia, ha prima rinunciato all’incarico, per poi ripensarci, presentando inizialmente una revoca alla rinuncia stessa e successivamente un’istanza di annullamento alla delibera, bocciata in Consiglio, che avrebbe permesso a Marianna Tedesco, seconda dei non eletti, di subentrare nel parlamentarino colognese.

Ad illustrare la versione di tutta l’opposizione ci ha pensato Salvatore Capodici, per il quale Roberta Cuono, nell’ufficio del Sindaco, «si sarebbe trovata pronto un documento», che ha sottoscritto, per rinunciare all’incarico. «La signora Cuono – ha proseguito il consigliere – ha firmato un foglio ed è andata via, non è andata al protocollo». Ed è proprio l’assenza di protocollazione del documento che per le opposizioni consente di revocare la rinuncia. «Le libertà civili della signora Cuono sono nella Costituzione e tutelate dalla legge  – ha concluso Capodici – ed è evidente che qui non possiamo che prendere atto della sua volontà di accettare la carica di consigliere comunale».

Rocchi denuncia pressioni 

Angelo Rocchi ha raccontato una versione diversa, sostenendo che Roberta Cuono, una volta rinunciato all’incarico, avrebbe subito pressioni per cambiare idea. «Al termine di un proficuo colloquio, la dottoressa ha comunicato verbalmente la sua volontà di rinunciare alla carica di consigliere comunale – ha detto il primo cittadino – Ha firmato la lettera di rinuncia e l’ha consegnata alla segreteria in quanto l’ufficio protocollo era chiuso».

Il Sindaco ha raccontato di aver ricevuto nei giorni successivi alla rinuncia «messaggi e telefonate a dir poco sgradevoli da parte di familiari della dottoressa Cuono». Ma non solo parenti, per Rocchi appena dopo la rinuncia sarebbero iniziate le manovre dei «politicanti» colognesi che avrebbero iniziato «un pressing assillante» . Il sindaco ha dunque denunciato pressioni indebite, annunciando in Consiglio la consegna della relazione letta ai carabinieri.