I cernuschesi ora sono sicuri che avranno le mascherine, la Giunta un po’ meno di avere una maggioranza. Il Consiglio comunale di Cernusco, mercoledì 20 maggio, con 13 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti, ha dato il via libera all’acquisto di una mascherina lavabile per ogni cernuschese. Tema che ha diviso la maggioranza, con i voti contrari di Vivere e dei consiglieri Manuela Longoni e Maurizio Rosci del Partito Democratico.
Un Consiglio che definire caldo è poco, con parole grosse e toni alti che hanno creato una frattura in maggioranza, come mai era avvenuto da quando Ermanno Zacchetti è stato eletto sindaco nel 2017.
Le ragioni del Sindaco
E’ stato proprio il sindaco ad illustrare le ragioni che lo hanno portato a decidere di acquistare le mascherine lavabili con una parte dei soldi – 65.000 euro – arrivati da CAP. Da un lato la necessità di «dare un messaggio alla città di uscire responsabilmente», garantendo la salute dei cittadini, dall’altro la caratteristica delle mascherine – essere lavabili – che permetterebbe di risparmiarne circa 720.000 di quelle chirurgiche. Quanto all’utilizzo dei soldi in altro modo Zacchetti è stato netto. «Contrapporre salute ed economia è scorretto – ha detto – Proteggendo la salute di tutti si può ripartire».
Vivere mette subito le cose in chiaro
A porre subito una distanza, a far capire che Vivere Cernusco non aveva cambiato idea rispetto al voto in Giunta, ci ha pensato Giordano Marchetti, capogruppo della lista civica. Le ragioni della contrarietà espresse dall’ex vicesindaco sono la disponibilità di numerose mascherine arrivate da regione Lombardia, il fatto che rispetto all’inizio dell’emergenza trovare mascherine non è così complesso e infine la necessità di porre delle priorità. «In una situazione di una così grave crisi economica riteniamo che l’impegno delle risorse comunali debba essere attentamente valutato stabilendo le priorità di spesa». Una questione, quella della necessità delle mascherine, superata dunque per Marchetti, che ha ipotizzato che l’attacco a Vivere e il tema possa servire come «cavallo di Troia per il perseguimento di ben altri scopi».
Anche l’opposizione divisa
A dare un’idea degli altri scopi, e forse della partita, è stato Daniele Cassamagnaghi «Lei (sindaco, ndr) dovrà impegnarsi su quella schifezza di variante che verrà presentata in Consiglio comunale». Le geometrie variabili che si sono concrettizate in Consiglio comunale sulle mascherine potrebbero forse replicarsi su altri temi? Quanto al merito del provvedimento l’ex Sindaco è stato netto, sottolineando come manchi una guida nella gestione economica. «C’è gente che non ha i soldi per fare la spesa e voi gli date le mascherine. Io vi direi di vergognarvi per questo».
Dall’opposizione è arrivato il supporto al Sindaco di Gianluigi Frigerio (Cernusco Viva), Claudio Gargantini (Cernusco Civica) e Lorella Villa (M5S). Ad astenersi Rita Zecchini e Monica Tamburrini (La Città in Comune – Sinistra per Cernusco), mentre la Lega si è schierata contro, con la non trascurabile eccezione di Paola Malcangio – che comunque non ha partecipato al voto – che ha ricordato come durante altre emergenze – terremoto del Friuli, terremoto in Irpinia e crisi in Kosovo – i Consiglieri comunali di allora fossero riusciti a mantenere un’unità. «E’ necessario rimandare ogni eventuale diatriba politica alla fine dell’emergenza, garantendo oggi alla città un Consiglio comunale non diviso, ma unito ad adottare ogni provvedimento utile ai nostri concittadini, consegnando loro non solo una mascherina ma un messaggio di unità forza e fiducia».
La frattura diventa scomposta
Il momento di maggiore tensione, quello che forse ha segnato in maggioranza una frattura umana, oltre che politica, è arrivato con le parole della consigliera dem Elena De Riva. «Stanno dicendo ai cernuschesi (con il voto contrario, ndr): “Cari amici, se vi ammalate, se subite un lutto, se per caso non riuscite a sopravvivere, sono affari vostri». E’ la bagarre, con i consiglieri di minoranza contrari alla misura che insorgono e l’alleato Marchetti che scandisce: «Vergognati di dire queste stronzate».
Il futuro è pieno di incognite e paure. La politica cernuschese sul tema mascherine non ha dimostrato unità e la fase 2 della maggioranza parte sicuramente in salita.