Le opposizioni di Cassina dè Pecchi, unite, tireranno fuori il coniglio dal cilindro? Sabato 30 maggio il Consiglio comunale dovrà votare il bilancio di previsione che porterà l’addizionale IRPEF dallo 0,6 allo 0,8%. La misura, per la maggioranza, è necessaria a mantenere in equilibrio il bilancio e a garantire almeno in parte il disavanzo – o «buchi», come sono stati definiti – che si sarebbero creati negli anni precedenti per un fondo dei crediti di dubbia esigibilità non sufficiente, una sovrastima dell’IMU e a causa dei residui passivi (qui la vicenda). Così la Giunta ha optato per l’aumento delle tasse, ma le opposizioni si preparano, direttamente in Consiglio, ad indicare una strada alternativa.
L’obiettivo è scongiurare l’aumento delle tasse
Strada che ancora non si conosce, ma che ha saputo unire tutte le minoranze, Progetto Cassina Domani, Uniti per Cassina e Comitato Civico. «Uniti per la grande responsabilità di rappresentare tutti insieme la maggioranza dei cittadini, abbiamo accolto l’invito che l’assessore (al Bilancio, ndr) Beccaria ci ha rivolto con tono ironico durante la commissione Bilancio, a trovare una soluzione alternativa a quella proposta dall’ Amministrazione comunale che prevede un aumento di due punti decimali dell’addizionale IRPEF – hanno scritto in un comunicato congiunto – Insieme abbiamo lavorato per predisporre una proposta tecnica che scongiuri un aumento di tasse che – hanno sottolineato – graverebbe sulle tasche dei cittadini in un momento particolarmente critico per le famiglie che risiedono a Cassina de’ Pecchi».
«Buchi di bilancio»
Lo scorso fine febbraio l’Amministrazione comunale, con la consulenza del dott. Fabio Scuola, aveva denunciato buchi in bilancio per un totale di 2 milioni di euro e, fin da allora, si erano iniziate a paventare misure lacrime e sangue per rimettere in ordine i conti.
«Nonostante la situazione gravissima qualcuno pensa che sia solo il gioco delle tre carte – aveva detto in quell’occasione il sindaco Elisa Balconi– Che si possa fare scopa con i crediti e i debiti. Ma vi ricordo che non si gioca con la contabilità pubblica come voi ben sapete. Non si gioca con i tributi e con le entrate versate dai cittadini. E non si gioca nemmeno con i debiti del Comune».