Approvato il decreto riaperture, ecco cosa cambia dal 18 maggio

Variazioni sugli spostamenti e sulle riaperture di ristoranti, bar e parrucchieri

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato nella notte il decreto legge che sarà valido da Lunedì 18 maggio al 31 luglio. Tra le principali novità quella per cui si potrà liberamente circolare all’interno della regione, si potrà tornare a vedere gli amici e non sarà più necessaria l’autocertificazione.

Come ci si potrà muovere

Via libera da lunedì 18 maggio agli spostamenti tra i comuni di una stessa regione, ma rimane a discrezione della Regione la possibilità di reiterare le misure restrittive all’interno di specifiche aree ad alto rischio di contagio.

Dal 3 giugno scade il divieto di spostarsi tra le regioni solo per comprovate esigenze lavorative e dalla stessa data si potrà fare ritorno in Italia dai paesi dell’UE o dell’area Shengen senza più essere obbligati ai 14 giorni di auto-isolamento.

Rimane il divieto di spostarsi dalla propria abitazione per chi è stato sottoposto alla misura di quarantena, così come rimane vietato l’assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico, per cui ciascun Sindaco potrà decidere la chiusura temporanea.

Attività economiche, produttive e sociali

Riaprono tutte le attività con la condizione di rispettare le linee guida nazionali proposte dalle Regioni e approvate il 15 maggio dal Governo e che stabiliscono misure specifiche per ristoranti, uffici, parrucchieri ed estetisti, per il commercio al dettaglio e altre attività ancora.

In ogni caso il DL lascia autonomia alle regioni per quanto riguarda la decisione sulle riaperture, ma da Regione Lombardia non è ancora arrivata l’ordinanza che dovrebbe fare chiarezza su questi punti. Inoltre nel decreto viene indicato l’obbligo per le regioni di «monitorare con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale». Infine le regioni dovranno comunicare giornalmente i dati al Ministero della Salute, all’Istituto superiore di sanità e al comitato tecnico-scientifico.

Sanzioni e controlli

Sono state previste sanzioni pecuniarie da 400 a 3.000 euro in caso di violazione delle disposizioni, mentre per le attività commerciali potrebbe essere disposta la sospensione provvisoria da 5 a 30 giorni.