“Anno zero”: musica e parole per ripartire

Il video di una famiglia gessatese creato ai tempi del covid-19

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Una famiglia come tante altre, che ha vissuto l’emergenza Coronavirus tra le mura domestiche e che ha saputo trasformare quei momenti di “vuoto” in attimi “pieni” di musica, immagini e parole. Marcello Vigilante e Giuliana Lotito, con i figli Martina, Chiara e Davide abitano a Gessate e hanno realizzato in casa il video “Anno zero”, un inno alla ripartenza e un messaggio beneaugurale di speranza.

Una bellissima novità

Marcello è ingegnere del suono, Giuliana si diletta con la scrittura, Martina e Chiara studiano canto. Dalla fusione di queste passioni è scaturita un’esperienza importante che Marcello e Giuliana hanno commentato «Abbiamo la fortuna di avere passioni che si incastrano come un puzzle. Marcello ama creare nuove musiche, le ragazze cantare, io elaboro i testi e Davide esprime liberamente ciò che sente. Ci abbiamo lavorato nelle ore libere da lavoro e impegni scolastici, di sera e nei fine settimana di aprile. Chi ha speso maggior energie è stato Marcello che ha ideato, condotto e finalizzato l’intero percorso, realizzato completamente in casa!».
Un progetto che li ha legati ancora di più «Comporre canzoni per noi non è una novità, la novità sta nell’aver realizzato anche il video. Le canzoni nascono un po’ da sole: prima la musica e poi le parole. Alle nostre ragazze è stato naturale chiedere di cantare e, una volta terminata la canzone, abbiamo deciso di condividere il risultato anche fuori dalle mura di casa e creare un videoclip».

Ripartire da zero, tutti insieme

Il video racconta il percorso di accettazione di ciò che hanno vissuto «Abbiamo avuto paura di perdere i nostri cari, paura della sirena dell’ambulanza, del silenzio, paura di non avere più tempo, o semplicemente di non renderci conto che il tempo a nostra disposizione era terminato come purtroppo è accaduto a dei cari amici, ai quali dedichiamo questa canzone. Solo accettando la situazione e facendo quello che ci veniva chiesto, cioè staccarci un po’, avremmo potuto forse ripartire perché come recita il testo ‘Amarsi è staccarsi anche un po’ e poi ritrovarsi’ senza per questo dimenticare il passato, né il presente e con esso le emozioni provate, con una sola certezza nel cuore… “che poi rivivrò, forse più intensamente”, forti di nuove consapevolezze e nuove cicatrici indelebili. E forse, non è successo a caso, forse il senso era proprio quello di farci ripartire, di farci fermare TUTTI INSIEME, in tutto il mondo, a riflettere su dove stavamo andando e ripartire da zero».
La scelta del titolo ‘Anno zero’ è il simbolo di una nuova rinascita «Perché da uno zero tutto è iniziato e questo numero, simboleggia due volte la partenza, l’inizio di tutto e la sua stessa fine. Ognuno di noi dovrà ripartire, anche se a volte sarà difficile voltare pagina, tutti dovremo fare i conti con le cicatrici, con il passato e dare un senso nuovo al nostro futuro, capire come la distanza sociale, si sia paradossalmente trasformata in vicinanza di cuore».
Un progetto che hanno tutti insieme definito «intenso, perché intenso è ciò che ci ha colpito con forza fermando tutto, intensa è l’energia che ci abbiamo messo in questo progetto, intensa è stata la violenza emotiva intorno a noi e intenso sarà l’impegno per ripartire in questo Anno Zero».

Augusta Brambilla