Tracciamento, dispositivi di sicurezza e cure domiciliari: la “ricetta” di 70 medici di famiglia

Un appello firmato da 70 medici, molti della martesana

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«Ci siamo sentiti abbandonati in prima linea». Inizia con uno sfogo la lettera di 70 medici di famiglia, di cui molti della Martesana, indirizzata al presidente Regione Lombardia Attilio Fontana, al ministro della Salute Roberto Speranza e al sindacato dei medici.

Professionisti che si sono trovati di fronte a una situazione inedita e hanno deciso di diventare comunità, di unire forze ed esperienza, anche con la creazione del gruppo WhatsApp “Medici in prima linea”.

«Ci saranno altri momenti per esprimere la rabbia, la sofferenza e il disagio per questo mese trascorso a combattere l’epidemia a mani nude, senza protezione alcuna ed in assenza di informazioni certe – hanno scritto – Ora la priorità è un’altra. Mettere al servizio della comunità tutto quello che abbiamo imparato. Lo dobbiamo anche ai colleghi che hanno sacrificato la loro vita sul campo».

«Il primo dovere che sentiamo verso i nostri pazienti e i cittadini tutti è quello della verità – hanno proseguito – E la verità è che l’emergenza non è finita e non finirà finché non si troveranno un vaccino e una cura». I medici partono da questa constatazione per indicare le azioni da compiere per affrontare i prossimi mesi, ovvero «la fase 3», quella di convivenza con il virus.

Tracciamento, protezioni e cure domiciliari

Sono 10 le azioni necessarie contenute nella lettera, inviata prima al Corriere della Sera e, in Martesana, pubblicata integralmente dalla Lista per Pioltello (qui il loro articolo con l’elenco di tutti i firmatari). Il primo intervento riguarda le cure a domicilio per i malati covid, così da ridurre le probabilità di un ricovero in terapia intensiva. Il secondo prevede il tracciamento dei pazienti positivi. Il terzo è una richiesta per ottenere per i medici i dispositivi di sicurezza, spesso mancati durante il primo mese di emergenza. Altri punti chiedono di mantenere la sburocratizzazione delle procedure mese in campo per contrastare il covid-19 e il rispristino delle strutture pubbliche.