Liscate, una struttura per i pazienti covid asintomatici o in isolamento domiciliare

Per ora si tratta di un progetto. Nel centro polifunzionale di via Brambilla potrebbero essere realizzati 10 mini-appartementi

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L’Unione dei Comuni Adda-Martesana ha risposto positivamente all’appello della Prefettura di Milano, alla ricerca di strutture idonee in tutta la Città metropolitana per accogliere i pazienti Covid asintomatici o in isolamento domiciliare. Una struttura di accoglienza potrebbe infatti realizzarsi a Liscate, nel centro Polifunzionale di via Brambilla. Se il progetto fosse approvato, nella struttura saranno realizzati 10 mini alloggi e uno spazio comune. I costi di gestione saranno in carico alla Protezione Civile nazionale e la parte sanitaria gestita dall’Agenzia di Tutela della Salute (ATS). Al Comune di Liscate e all’Unione dei Comuni Adda-Martesana rimarrebbe il compito di gestione dei soggetti coinvolti, compreso un’operatore del terzo settore al quale sarà assegnata l’operatività.

L’appello della Prefettura

La Prefettura il 31 marzo ha inviato un comunicato a tutti i sindaci della Città Metropolitana di Milano per la ricerca di strutture per accogliere i pazienti Covid-19 domiciliati, asintomatici o con sintomi lievi (pausisntomatici). Questo perchè, si legge nella comunicazione, «garantire idonee condizioni abitative per l’isolamento rappresenta un tassello fondamentale della strategia complessiva di contrasto al diffondersi del contagio».

Il Sindaco spiega il percorso

Il primo cittadino di Liscate, Lorenzo Fucci, ha voluto spiegare quali saranno i passaggi necessari per arrivare ad accogliere i pazienti e come avverrà la gestione. «Il percorso per avviare il centro non sarà breve ne scontato, visto che prevede diversi passaggi tecnici ed amministrativi, oltre che l’approvazione di enti nazionali e regionali, quindi potrebbe essere necessario non meno di un mese – ha detto – Ma tutti i costi di manutenzione e di gestione – ha sottolineato il primo cittadino – saranno completamente a carico della Protezione Civile Nazionale, mentre a noi rimarrà il coordinamento tra i diversi soggetti coinvolti. In questa emergenza sanitaria ed economica – ha concluso – è per noi un dovere fare la nostra parte per contribuire ad uscire velocemente da questa situazione».