Le mascherine floreali della soccorritrice, per ricordarci che è primavera

Un'iniziativa partita da una volontaria della Croce Bianca di Cernusco che cuce mascherine colorate da distribuire a chi ne ha bisogno

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A poco più di una settimana dall’ordinanza regionale che ha imposto l’obbligo di coprirsi naso e bocca preferibilmente con una mascherina, abbiamo intervistato Serena Codazzi, volontaria della Croce Bianca sezione Cernusco e dall’inizio dell’emergenza, anche solerte produttrice di coloratissime mascherine lavabili – ma non certificate – che vengono donate a chi ne ha bisogno.

La produzione

«Non sono una sarta, – ha raccontato Serena – ma sono una volontaria a 360 gradi e quando siamo stati costretti a rimanere in casa mi sono inventata qualcosa da fare per occupare il tempo libero e allo stesso momento rendermi utile a chi vive attorno a me». Così, presa dimestichezza con la macchina da cucire, Serena ha cominciato a confezionare una mascherina dopo l’altra, cercando su internet ispirazione e istruzioni su come renderle  più efficienti e meno fastidiose da indossare, soprattutto in questi primi giorni di primavera, in cui indossare una sciarpa – soluzione suggerita dallo stesso Fontana in sostituzione di una mascherina idonea – risulterebbe insopportabile.

Le stoffe con motivi floreali ancora nuove appartenute alla nonna sarta e conservate con cura hanno dato al tutto un tocco di vivacità inaspettata «Quando vai a fare la spesa vedi persone bardate, scorgi solo un paio d’occhi con cui scambi sguardi fugaci. L’idea è quella di donare colore alle persone, anche in questo momento difficile. In fondo è pur sempre primavera». La complicità di Patrizia, proprietaria di una merceria in paese, ha poi fatto sì che a Serena venisse donata una grande quantità di nastro elastico, necessario per ultimare l’opera. Finora sono state confezionate più di 300 mascherine, in cotone e con anche una tasca a X nella quale è possibile inserire un tessuto filtrante, che ci si può procurare utilizzando un proteggi slip o un telino assorbente, una soluzione che, in ogni caso, non rende la mascherina fai-da-te un dispositivo di protezione individuale certificato.

La distribuzione

Una cesta ricolma di stravaganti mascherine, lasciata nell’androne del suo palazzo con l’invito anonimo a rifornirsene liberamente in caso di bisogno, ha subito attirato l’attenzione dei vicini e da quel momento Serena non ha mai smesso di tagliare e cucire, aiutata adesso anche dall’amica Roberta Allevi con la figlia Erika, per soddisfare le moltissime richieste che arrivano quotidianamente «Grazie a degli amici sono riuscita a farne distribuire alcune in altri condomini di Cernusco e quando devo uscire ne tengo sempre qualcuna in tasca, così se incontro qualcuno che non ce l’ha, gliela regalo». Un servizio utile non solo per i cittadini ma anche ai Vigili del Fuoco per cui Serena ha cucito 30 mascherine più sobrie,
ma comunque colorate, pronte per la consegna e per essere indossate.