«Lanciare una “Call for ideas”»: la lettera di Bene Comune Cernusco al sindaco

L'associazione ha illustrato le prime proposte per combattere il virus

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«Perché se nulla sarà come prima, cerchiamo che sia meglio di prima»

. Si conclude così la lettera scritta dall’associazione Bene Comune Cernusco al sindaco di Ermanno Zacchetti. Una lettera che ringrazia l’Amministrazione comunale per quanto fatto dall’inizio dell’emergenza Covid-19, ma che al contempo la invita a rilanciare, a pensare come affrontare e convivere con il virus nelle prossime settimane e nei prossimi mesi.

I sindaci in prima linea

Bene Comune Cernusco ha sottolineato come l’emergenza coronavirus abbia mostrato le «debolezze del nostro sistema sanitario insieme alle contraddizioni del nostro modello di sviluppo». Una situazione, per l’associazione, ricaduta sulle spalle delle istituzioni locali che si sono dovute attrezzare per dare risposte alle proprie comunità. «I sindaci stanno svolgendo un fondamentale ruolo di raccordo fra lo Stato e le autonomie regionali – hanno sottolineato – a volte persino di supplenza ove questi livelli di governo non arrivano. Un grazie particolare va quindi a te (sindaco Ermanno Zacchetti, ndr) e a tutta l’Amministrazione per questo grande lavoro».

“Call for ideas”

Il virus probabilente non sparirà in fretta dalle nostre vite  e per questo motivo Bene Comune Cernusco invita l’Amministrazione a «lanciare una “call for ideas”», assumendo un ruolo di «organizzazione e coordinamento delle attività e di stimolo di nuove iniziative per proporre soluzioni, piccole e grandi, di contrasto».

Nella lettera l’associazione ha anche fatto le sue prime proposte (qui complete). Si va da aspetti prettamente sanitari, come la messa a disposizione di spazi attrezzati per i familiari dei contagiati in quarantena e per gli stessi malati deospedalizzati e una mappatura dei contagi con test sierologici, anche in autonomia da Regione Lombardia. Sollevato anche il tema urbanistico con due proposte: incentivare, attraverso il piano di commercio, l’insediamento di negozi di vicinato in tutti i quartieri e recuperare strutture abbandonate – come l’ex albergo Malghera – per la realizzazione di ricoveri sanitari.