Il 7 aprile ricorre la Giornata Mondiale della Salute nell’anno in cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato il 2020 come “Anno internazionale dell’infermiere e dell’ostetrica”. In questo difficile momento di emergenza da Coronavirus i medici e gli infermieri rappresentano il primo e importante contatto del paziente e le ostetriche la figura di riferimento che accompagnano le future mamme in uno dei momenti più emozionanti della vita.
La salute come diritto fondamentale
La Giornata Mondiale della Salute è stata istituita il 7 Aprile 1950 dall’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità. Il diritto alla salute è richiamato in molte carte internazionali, come la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani che la definisce “un diritto fondamentale dell’uomo che si caratterizza per l’universalità, l’uguaglianza e l’equità”.
Anche la nostra Costituzione Italiana “tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti”.
Un riconoscimento a chi è in prima linea
Anche il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha ricordato l’appuntamento «La Giornata Mondiale della Salute ricorre quest’anno mentre l’intero pianeta è chiamato ad affrontare una pericolosa pandemia, causata da un virus ancora per molti aspetti sconosciuto e assai temibile, soprattutto per la popolazione più anziana e le persone deboli, già affette da pregresse patologie». E ha ribadito che «il nostro pensiero, grato e riconoscente, va alle infermiere e agli infermieri in prima linea, e con loro a tutti i medici degli ospedali e dei servizi territoriali, agli assistenti, ai ricercatori, a quanti operano nei servizi ausiliari: li abbiamo visti lavorare fino allo stremo delle forze per salvare vite e molti di loro hanno pagato con la vita il servizio prestato ai malati».
Augusta Brambilla