Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza Covid-19 il numero di persone positive è inferiore (-20) rispetto al giorno precedente. Gli esperti frenano, ma ormai tutti parlano di fase 2 che, in un modo o in un altro, ad un certo punto dovrà partire. Ma è evidente che non sarà come prima. Molti settori dovranno riorganizzare la loro attività, limitandola o distribuendola, e il settore dei trasporti non farà sicuramente eccezione.
Marco Granelli, assessore alla Mobilità del Comune di Milano, sul suo profilo Facebook ha spiegato come Amministrazione comunale e ATM stanno pensando e organizzando la fase 2, quella di convivenza con il Coronavirus. Un ripensamento del trasporto pubblico locale che inciderà sulla vita dei milanesi e dei tanti cittadini della Martesana che utilizzano quotidianamente la metropolitana per recarsi al lavoro, a scuola o in università.
Ingressi contingentati e distanziamento
Prima dell’emergenza sanitaria da Covid-19 sulla linea metropolitana milanese viaggiavano 1.400.000 persone al giorno. Per Marco Granelli l’obiettivo è ridurre questo afflusso del 25/30% «Non potremo più avere metropolitane e bus superaffollati e quindi dovremo fare molto più lavoro a distanza» ha detto, sottolineando come per ottenere questo obiettivo sarà necessaria una «forte collaborazione tra istituzioni, cittadini e imprese».
L’obiettivo sarà dunque evitare gli orari di punta e mantenere il distanziamento sociale necessario all’interno dei mezzi «ATM farà in modo che l’accesso alla metropolitana sia contingentato – ha illustrato Granelli – informando quando si giungerà al livello di saturazione, e poi sulle carrozze e sui bus segnaleremo sul pavimento e sui sedili la distanza da tenere, e possibilmente anche nelle stazioni della metropolitana, alle fermate in strada».