Coronavirus, 100 Sindaci firmano l’appello per il potenziamento della rete USCA

Con una lettera indirizzata al direttore di ATS e all'assessore al Welfare, i sindaci chiedono chiarezza su cinque punti critici nella gestione della sorveglianza territoriale

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Tanti, oltre 100, sono stati i sindaci della Città Metropolitana di Milano che hanno sottoscritto il 14 aprile un appello al direttore generale di ATS Walter Bergamaschi e all’assessore regionale Giulio Gallera. Il punto al centro della lettera è quello del potenziamento della rete di sorveglianza territoriale, così come previsto dal Decreto del Governo del 9 marzo scorso, per un contrasto capillare alla diffusione del Coronavirus. Tra i Comuni firmatari: Bellinzago, Bussero, Carugate, Cassano d’Adda, Cernusco sul Naviglio, Gessate, Gorgonzola, Liscate, Melzo, Milano, Pessano con Bornago, Pioltello, Pozzuolo Martesana, Segrate, Vignate e Vimodrone.

La rete di sorveglianza territoriale

Con il protocollo emergenziale è stata conferita alle Regioni la necessità di istituire le Unità Speciali di Continuità Assistenziale, seguendo la stima di 1 USCA ogni 50 mila abitanti. Le USCA attive 7 giorni su 7, operano – in collaborazione con i medici di medicina generale – per garantire un supporto assistenziale presso il domicilio dei pazienti Covid-19 dimessi dalle strutture ospedaliere o di quelle persone che presentano sintomatologia simil-influenzale a cui però non è stato fatto il tampone.

Al 3 aprile, nella Città Metropolitana di Milano erano attive 8 USCA anziché le 65 che, secondo i calcoli, sarebbero necessarie per sorvegliare tutto il territorio «E’ del tutto evidente che, con questi rapporti ogni Unità dovrebbe farsi carico di bacini di oltre 400.000 persone, rendendo di fatto inattuabile la fondamentale sorveglianza territoriale che l’epidemia da Covid-19 richiede» hanno sottolineato i Sindaci firmatari.

Arriva inoltre dai medici di base, di cui i Sindaci si sono fatti portavoce, la richiesta di più chiarezza sulle modalità di attivazione della USCA stesse, di cui viene denunciata in primo luogo una carenza di tempestività. Le segnalazioni arrivate dai medici di base in queste settimane infatti hanno evidenziato non solo difficoltà nell’aggiornamento del portale Covid, ma anche una grave mancanza di collaborazione tra USCA e medici stessi, rendendo così inefficace lo sforzo che si sta facendo per avere una sorveglianza capillare sulla Città Metropolitana.

Cinque punti

Tutte le richieste contenute nella lettera possono essere riassunte in cinque punti:

  • rafforzamento della rete USCA (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) e potenziamento della piattaforma per l’inserimento dei dati;
  • rifornimento di dispositivi di protezione individuale e strumenti adeguati per lo screening (saturimetri) a favore dei medici di base;
  • chiarimento sulle modalità di accesso al tampone anche per i pazienti segnalati dai medici di base;
  • esecuzione del tampone anche su chi ha terminato la quarantena o chi presenta sintomi sospetti;
  • nuovo rifornimento di mascherine da distribuire tra i cittadini, per coprire l’intero fabbisogno di tutta la popolazione.

Qui è possibile leggere il testo integrale della lettera e l’elenco dei Sindaci firmatari.

 

Augusta Brambilla