In Lombardia il 40% degli asili nido privati potrebbero chiudere alla fine dell’emergenza Coronavirus. A lanciare l’allarme è stata Assonidi che vede il rischio di fallimento di piccole e micro aziende non strutturate per reggere l’urto della chiusura forzata.
Quella da Covid-19 è un’emergenza innanzitutto sanitaria, ma che tra le pieghe e in prospettiva ne nasconde una economica. Quasi tutti i settori né stanno risentendo e né risentiranno. Tra questi i servizi per l’infanzia privati che in Lombardia svolgono un ruolo non indifferente, visto che coprono il 70% totale dei posti per bambini 0-3 anni.
«Se non si interviene subito con aiuti specifici per il comparto il 40% delle strutture private, nel giro di 1-3 mesi al massimo rischia la chiusura definitiva – ha scritto Federica Ortalli, Presidente di Assonidi – I costi di gestione – ha proseguito – tra stipendi del personale, locazione e utenze, senza un introito non si possono onorare. Siamo micro e piccole imprese vicinissime al collasso».
IL rischio sociale
Con una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, Assonidi ha voluto sottolineare come il collasso di una parte dei nidi privati rappresenterebbe anche un danno pedagogico e sociale. «Centinaia di strutture al termine di questo periodo sospeso di crisi non riapriranno più, disperdendo un enorme patrimonio di esperienze pedagogiche e di relazioni umane con famiglie e bambini – hanno scritto – Questo provocherà inevitabilmente – hanno proseguito – un’emergenza sociale per la nazione: la mancanza di posti per soddisfare le richieste delle famiglie quando finalmente il mondo produttivo italiano sarà pronto per ripartire».