Con il via libera, arrivato il 6 aprile, del Consiglio dei Ministri al decreto legge contenente le norme scolastiche elaborate dal Ministro Azzolina, si sono date alcune delle risposte alle tante domande degli studenti che quest’anno si trovano ad affrontare la maturità, che dovrebbe prendere il via il 17 giugno.
Ammissioni e prove
Saranno tutti ammessi, i maturandi che aspettano di sapere se potranno tornare tra i banchi di suola prima o dopo il 18 maggio. È infatti questa la data che traccia la linea di confine tra due diverse alternative sulle modalità di svolgimento dell’Esame di Stato.
Prova di italiano, comune per tutta Italia, seconda prova messa a punto da una commissione interna – che però avrà presidente esterno – e infine l’orale, è lo scenario che si verificherebbe in caso di rientro prima della data spartiacque.
Viceversa, i maturandi andranno incontro a una formula ulteriormente alleggerita delle prove: un solo colloquio orale, per il quale si contempla anche l’eventualità di svolgerlo a distanza.
Ammissioni sicure per tutti, ma la bocciatura non viene esclusa: il punteggio minimo per essere promossi rimarrà quello di 60 centesimi e anche i voti presi durante le settimane di didattica a distanza influiranno sulla votazione finale.