Segrate, Micheli smentisce il caso fantasma: «non diffondiamo notizie non verificate»

Negli scorsi giorni un medico di base ha annunciato la positività di un suo paziente al Coronavirus. Il Sindaco però smentisce: «Ad oggi ancora nessuna conferma di un caso in città»

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A Segrate la vicenda sul “caso fantasma” del primo contagiato di Coronavirus continua a tenere banco. Negli scorsi giorni, infatti, il Dottor Mazzoni – medico di base di molti segratesi – ha annunciato di aver scoperto che un suo paziente era risultato positivo al Covid-19, mentre dal Comune di Segrate ad oggi non è arrivata nessuna conferma di un primo caso di contagio in città. Nella giornata di ieri è intervenuto anche il Sindaco Paolo Micheli, che ha voluto fare chiarezza sulla situazione, al fine di evitare allarmismi.

La lettera del Dottor Mazzoni

Tutto è cominciato a inizio settimana, quando il Dottor Mazzoni ha esposto un cartello fuori dal suo studio, in cui annunciava di essersi messo in isolamento cautelativo dopo aver scoperto che un suo paziente era stato trovato positivo ai test per il Covid-19 e ricoverato all’Ospedale San Raffaele.

A comunicare la notizia è stato il Villaggio Ambrosiano di Segrate, che ha denunciato su Facebook la stranezza della situazione.

«Un’inspiegabile assenza di informazioni da parte della locale ATS – si legge – ma anche delle autorità comunali, che sino ad adesso non ha comunicato o dato notizia del primo caso cittadino, lasciano perplessi: che fine ha fatto il primo caso di corona virus segratese?».

Va ricordato inoltre che il paziente in questione è stato visitato presso il proprio domicilio. Non ci sarebbe dunque alcun allarme per chi si è recato nell’ambulatorio del Dottor Mazzoni nei giorni a seguire.

Nella giornata di Giovedì 5 marzo il Dottore ha pubblicato una lettera aperta – leggibile qui in versione integrale – in cui ha spiegato la vicenda del presunto caso di Coronavirus e la sua conseguente decisione di mettersi in isolamento.

«[ndr… Il paziente] è stato portato all’ospedale pertinente del territorio per gli accertamenti del caso – ha spiegato il Dottor Mazzoni -. Il referto del tampone faringeo (che può essere effettuato solo in Ospedale e non dai Medici di Base) risultato positivo al coronavirus è arrivato sabato sera, ed il paziente è stato trasferito immediatamente in reparto infettivi in altra sede dello stesso ospedale».

Per quanto riguarda la mancata comunicazione da parte del Comune di Segrate, il Dottor Mazzoni ha specificato che «ho sempre avuto rispetto delle istituzioni da cui ho ricevuto direttive negli anni, che ho rispettato e a mia volta fatto rispettare, anche quando non condivise».

Micheli: «ad oggi nessuna conferma»

A distanza di un paio di giorni dall’inizio della vicenda, a fare luce sul presunto “caso fantasma” è intervenuto direttamente il Sindaco di Segrate Paolo Micheli.

«Ad oggi non è arrivata nessuna conferma dalle Autorità Sanitarie competenti e dalla Direzione Generale dell’ATS – ha scritto -: nel report giornaliero Segrate anche oggi non è inserita tra i comuni con persone contagiate. Leggo anch’io quello che viene scritto riguardo al paziente del Dott. Mazzoni che ringrazio per la sua opera e il suo lavoro in città, così come ringrazio tutti i nostri medici di base impegnati in prima linea».

«In questi casi – ha aggiunto – serve però la massima attenzione nel diffondere notizie non verificate. Da tre giorni sono impegnato nella ricerca di conferme che ancora non ho. Quando le avrò, le comunicherò immediatamente».

Il Sindaco ha poi invitato i cittadini a mantenere calma, ricordando che «Segrate non è immune da casi di Coronavirus», ma che, anche nell’eventualità di casi accertati, non cambieranno le prescrizioni già attive.

«Manteniamo serietà, compostezza e responsabilità nelle azioni – ha spiegato Micheli -. Seguire le indicazioni che ci sono state date e che abbiamo comunicato è il modo migliore per evitare contagi e sovraccaricare gli ospedali di lavoro.
Vi aggiorno costantemente e lo farò sempre sia nel darvi buone notizie che notizie spiacevoli. Chiedo però di non diffondere notizie allarmistiche non verificate dalle istituzioni competenti. In questi giorni la cautela in tutti i comportamenti è l’arma giusta per combattere il virus».