Covid-19, alcuni bar e ristoranti scelgono la chiusura: «sacrificio dettato dal buonsenso»

Nonostante ci sia la possibilità di rimanere aperti fino alle 18, alcuni locali hanno deciso di chiudere in via precauzionale

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«Sono consentite le attività di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro». Così recita parte del Decreto pubblicato domenica 8 marzo per limitare la diffusione del Covid-19.

Nonostante la possibilità di apertura fino alle 18.00, però, alcuni bar e ristoranti della Martesana hanno deciso di abbassare la serranda per tutta settimana o addirittura fino al 3 aprile.

Una scelta che comporta senz’altro grandi sacrifici, ma che nasce dalla volontà di far sentire a proprio agio i propri dipendenti, permettendo anche a loro di rimanere a casa e obbedire alle ordinanze.

Quali bar resteranno chiusi?

Tra i primi locali ad annunciare la chiusura temporanea è stato il Chiringuito di Carugate, che resterà inattivo per tutta settimana.

«Le direttive consigliano a ciascuno di noi di stare il più possibile a casa, quindi è giusto rispettare queste indicazioni e che anche i nostri dipendenti siano messi nella condizione di seguire le direttive e sentirsi più sereni», si legge sulla pagina Facebook del locale. «Si tratta di fare dei piccoli sacrifici per il bene comune, fino a che l’emergenza non sarà un po’ rientrata.
Ci auguriamo che tutto questo passi presto per tornare a divertirci insieme senza pensieri e senza restrizioni».

Stessa decisione anche per il pub Sayonara di Carugate. «Cerchiamo di pensare a noi stessi ma anche a chi ci sta vicino – hanno scritto -, è un sacrificio per tutti ma è giunta l’ora di farlo. Non facciamo i Lombardi gradassi, cerchiamo di usare il buon senso».

A Bussero chiude invece fino a data da destinarsi la Pizzeria Anna. Una scelta che, come spiegano dal locale, è stata presa «seguendo il nostro senso civico e di responsabilità nei confronti dei nostri dipendenti, dei nostri clienti e di tutta la cittadinanza».

Ha annunciato la sospensione di tutte le attività anche Villa Fiorita, il locale gestito dalla piccola cooperativa sociale Artaban, che ha lanciato anche una campagna di sottoscrizione rivolta a tutti coloro che negli anni hanno sostenuto il locale negli anni.