E’ dell’ 8,1% l’aumento dei contagiati da Coronavirus di oggi, lunedì 23 marzo, rispetto al giorno precedente (fonte: Sole 24 ore). Un incremento mai così basso da quando è iniziata l’emergenza da Covid-19, uno spiraglio di luce, ma che ancora non può far tirare un sospiro di sollievo. L’8,1% in più, visto il numero già alto di positivi, significa 4790 contagi in un solo giorno.
Anche il numero dei morti continua ad essere molto pesante, con 602 decessi nell’arco di circa 24 ore. Ma chi è più a rischio in caso di infezione da Covid-19? Si muore solo in caso di patologie pre-esistenti? L’Istituto Superiore di Sanità ha stilato un report sui pazienti deceduti positivi al Covid-19 aggiornata al 20 marzo.
Sesso ed età media
Sul campione preso in analisi (3200 pazienti deceduti) dall’Istituto Superiore di Sanità è emerso che il virus uccide più uomini che donne, che sono il 29,4% del totale. L’età media dei deceduti positivi al Covid-19 è di 78,5 anni. I morti sotto i 50 anni sono 36, l’1,1%, e di questi 9 avevano meno di 40 anni.
Morire di o con il coronavirus
Dei 3200 pazienti è stato ristretto il campione a 480 per analizzare le patologie pre-esistenti. I pazienti morti senza patologie pregresse sono 6, l’1,2%. Sono invece 113 (23,5%) i deceduti con una patologia, 128 (26,6%) quelli con due patologie e 234 (48,6%) quelli con tre o più patologie.
Le patologie più a rischio in presenza di un’infezione da covid-19 – comorbilità è il termine medico – sono la cardiopatia ischemica, la fibrillazione atriale, l’ipertensione e il diabete.