Tagli mobilità pubblica: 82 sindaci contro Regione Lombardia

È stata inviata oggi dai comuni la richiesta di rinunciare ai tagli, che significherebbero diminuzione di corse, linee e servizi

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Un «taglio di risorse» di ben 3,4 milioni di euro da destinare alla mobilità pubblica, che si vedrà così decurtare linee, corse e servizi: è il programma di Regione Lombardia contro il quale i Comuni si stanno battendo con tutte le loro forze. Ben 82 sindaci di Città Metropolitana – appartenenti a tutti gli schieramenti politici – oggi hanno firmato una lettera contro i tagli indirizzata a Claudia Terzi, assessore a Trasporti e Mobilità di Regione Lombardia.

I SINDACI FIRMATARI

Tra i comuni che hanno chiesto lo stop ai tagli 12 fanno parte della martesana: Bellinzago, Bussero, Cassano d’Adda, Cernusco, Gessate, Gorgonzola, Melzo, Pioltello, Rodano, Segrate, Vignate, Vimodrone.

«La nostra vicinanza e il nostro sostegno va ai Sindaci, di cui condividiamo a pieno le preoccupazioni per le ricadute in termini di servizi ai cittadini e anche in termini ambientali, poiché si devono aumentare le risorse per i mezzi pubblici e non tagliarle – ha sottolineato la consigliera alla Mobilità di Città Metropolitana Siria Trezzi -. Inoltre già ad inizio gennaio, attraverso la stessa Agenzia per il TPL, era stato chiesto un incontro urgente all’assessore Terzi di Regione Lombardia proprio per discutere di questo tema: mai avuto risposta».

TAGLI MOBILITÀ PUBBLICA: LA SITUAZIONE

Le opzioni possibili non sono molte: o Regione Lombardia si renderà disponibile a rinunciare ai tagli – almeno per il 2020 – o saranno i Comuni stessi a dover sopperire alla loro mancanza. Se nessuna delle due soluzioni sarà applicabile, non resterà che rinunciare i servizi, decisione difficile soprattutto in un momento storico che vede l’utilizzo del trasporto pubblico come una delle possibili soluzioni alle emergenze ambientali.