“Quando si aprirono le porte”: a Pessano un incontro per non dimenticare

In occasione della Giornata della Memoria, un'iniziativa in compagnia della professoressa Maristella Maggi

categories="13381,12868,6030,12964,9217,13794,12762,12863,12742,12741,12743,12862,12744,12746,12745,12747,12748,12865,12866,12799,12749,12763,12750,12864,12751,12867,12752,6546,16899,12965,6542,3,12980,210,17281,17282,17283,17284,12962,6126,13798,12981,287,1,12966,12961,12976,2916,5857,9608,12505,14138,14139,13781,6544,13496,7153,6534,5184,12977,6031,9215,6523,10994,6522,1545,6421,10995,10993,13198,361,13290,12821,12800,6062,8672,16701,16702,16703,6,5856,12959,9216,9218,27,101,14566,13209,6511,12963,12816,427" random="1" limit="1"]

Una serata per non dimenticare e per ribadire ancora una volta l’importanza della Storia e delle sue pagine più buie, quelle che si spera non si ripetano mai più.

A 75 anni di distanza dalla liberazione del campo di concentramento di Auschwitz, a Pessano con Bornago si celebra la Giornata della Memoria con una serata in compagnia di Maristella Maggi, ex professoressa della Scuola Media cittadina, che durante i suoi anni di insegnamento si è sempre distinta in quanto a sensibilità sul tema del ricordo e della memoria.

L’appuntamento è per sabato 25 gennaio alle ore 20.45 presso la Sala Consiliare della Resistenza, dove la professoressa proporrà alcune riflessioni sul valore della memoria e leggerà alcuni brani del suo libro Quando si aprirono le porte. All’evento sarà presente anche Walter Gibillini, figlio di Venanzio Gibillini, sopravvissuto ai lager nazisti.

QUANDO SI APRIRONO LE PORTE

Il volume di Maristella Maggi racconta la vicenda di Venanzio Gibillini, milanese classe 1924, che nel 1943, dopo essersi rifiutato di combattere per la Repubblica Sociale Italiana, fu incarcerato a San Vittore e deportato presso il campo di concentramento di Dachau. Gibillini – morto lo scorso anno all’età di 94 anni – ha raccontato la sua terribile esperienza agli studenti di molte scuole italiane, a cui ha sempre insegnato a riflettere sull’importanza della memoria.

Nel 2017 il Comune di Milano gli ha conferito l’Ambrogino d’Oro «per il suo luminoso esempio di coraggio e per la infaticabile testimonianza dei valori ambrosiani di libertà, antifascismo e difesa della democrazia».