Lago Gabbana: Il comitato pesca la carta del Bilancio Partecipativo

Per evitare l'interramento sono state raccolte 250 firme. Il comitato chiederà di spendere i soldi del Bilancio Partecipativo per progetti di monitoraggio e di educazione ambientale

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Il comitato contro l’interramento del lago Gabbana di Vimodrone ha già raccolto 250 firme. Operazione necessaria, per loro, per tenere tutto in stand by e sensibilizzare il grosso della cittadinanza di Vimodrone, una parte della quale si è fermata al gazebo messo in piazza Unità d’ Italia ieri, domenica 19 febbraio, sugli aspetti naturalistici del parco e su cosa potrebbe significare coprirlo. Ma per giocarsi fino in fondo una partita è necessario utilizzare tutte le carte a disposizione e, proprio per questo, obiettivo dichiarato del comitato è diventato tutelare il lago attraverso Vimo Partecipa, il bilancio partecipativo del Comune di Vimodrone.

INFORMARE E INFORMARSI PER SALVARE

Portare il lago Gabbana a Vimo Partecipa significa – ammesso che venga accettato – prendere tempo per condurre la propria battaglia. Il comitato pensa di non utilizzare mezze misure e presentare dei progetti – almeno due – che coprano l’intera cifra messa a disposizione da Vimo Partecipa. Per quanto riguarda la parte di investimenti – 70.000 euro – i cittadini potranno votare progetti per il monitoraggio dell’inquinamento dell’area e la mappatura delle specie animali e vegetali. Gli altri 10.000 euro – messia disposizione  dall’Amministrazione per la spesa corrente – i cittadini più attivi contro l’interramento li vorrebbero destinare a progetti di educazione ambientale che portino alla conoscenza del sistema del Parco Est delle Cave, di cui anche il Lago Gabbana fa parte. Obiettivo finale, dunque, rimane sempre evitare la copertura della cava, mantenendola al suo stato attuale di oasi naturalistica.

La battaglia contro l’interramento del Lago Gabbana

Quella contro l’interramento della Cava di Vimodrone è una battaglia iniziata lo scorso autunno. Il comitato ha organizzato iniziative divulgative e veri e propri sit in di protesta: basti ricordare quello dello scorso 20 novembre, quando gli esponenti del Comitato non furono ammessi al Forum del PLIS o, ancora, quello davanti al Comune di Cernusco sul Naviglio qualche giorno prima, il 13 novembre, in occasione del comitato di gestione del parco.