L’arresto, poi la deportazione. Prima nel campo di Mauthausen, poi in quello di Ebensee. E’ questa la storia che accomuna Roberto Camerani e Virginio Oriani ai quali sono state dedicate le pietre d’inciampo a Cernusco sul Naviglio per ricordarli e per ricordare cosa è stato il periodo nazifascista, con il suo carico di morte e distruzione.
Una giornata toccante, alla quale hanno preso parte i familiari di Roberto Camerani – morto nel 2005 e per anni testimone instancabile dell’orrore dei campi di concentramento – e di Virginio Oriani, che nel campo di Ebensee perse la vita a soli 17 anni. Il Sindaco Ermanno Zacchetti ha esortato i cittadini a mantenere viva la memoria comune, così da resistere ai venti di razzismo.
«Anche queste nostre strade e queste nostre piazze, quelle che percorriamo ogni giorno per andare al lavoro e a scuola, sono state testimoni di gesti di odio organizzati e pianificati contro le persone e contro la loro libertà – ha detto il Sindaco Ermanno Zacchetti durante il suo intervento – Se è vero che la memoria comune è quel terreno fertile su cui crescere insieme – ha proseguito – oggi più che mai è il tempo per coltivarlo e renderlo tento fertile da accogliere radici forti ed essere sormontato da alberi resistenti, così resistenti – ha sottolineato – da non piegarsi ai venti di razzismo e alle tempeste di odio che ancora percorrono la primavera delle nostre città».