Il Giorno della Memoria a sinistra, quello del Ricordo a destra. Appare così il volantino, diffuso su Facebook dall’amministrazione comunale di Cassina de’ Pecchi, che pubblicizza due eventi teatrali rispettivamente dedicati al 27 gennaio e all’11 febbraio. Due incontri, che, fianco a fianco sulla stessa pagina, si spartiscono lo spazio di un foglio, uno di fronte all’altro.
La locandina, apparsa nei giorni scorsi, recita «Non occorre un evento, né tanto meno una data per ricordare la tragedia, il massacro dell’uomo, il lutto, il pianto, la disperazione. Servono il Ricordo la Memoria del passato, affinché l’orrore non torni ai più». Il desiderio della giunta leghista di spronare i cittadini a non dimenticare le vicende tragiche avvenute a seguito della Seconda Guerra Mondiale, si percepisce chiaramente. Eppure, come spesso accade quando si parla di foibe e campi di concentramento, non è mancata la polemica.
LA LETTERA DEL PD
La modalità di impaginazione dei due eventi – sebbene si riferiscano a due ricorrenze con date molto vicine nel tempo, accomunate dalla tragicità delle vicende e dal contesto storico – hanno infatti fatto storcere il naso al Partito Democratico di Cassina, a cui l’abbinamento è sembrato poco armonioso.
Il PD, seppur riconoscendo a entrambe le ricorrenze l’importanza dell’istituzione di un giorno consacrato alla Memoria e al Ricordo, si è interrogato così in una lettera «Qual è la differenza sostanziale tra la Shoah e le Foibe? – e ha spiegato – La Shoah fu un sistema metodico e scientemente programmato atto a catturare, non solo in Italia, ma in tutta Europa, un popolo, il popolo ebraico. Lo scopo – ha poi proseguito – di questa soluzione era quello di eliminare un popolo intero la cui unica colpa era quella di professare una religione diversa: la religione ebraica».
E le Foibe?
«Le Foibe – hanno scritto i dem nella lettera – furono un tentativo di pulizia etnica nei confronti degli italiani da parte delle popolazioni slave che avevano l’unica e semplice volontà di vendicare gli anni di crimini e violenze perpetrati dall’Italia fascista nei confronti della popolazione slava»
LE DUE GIORNATE
Affinché alla commemorazione delle vittime fosse riconosciuto il giusto spazio e tempo, si è resa necessaria l’istituzione di due giornate, attraverso complicati iter legislativi.
Istituito il 1º novembre 2005 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, il Giorno della Memoria, viene celebrato in tutto il mondo il 27 gennaio e vuole ricordare le vittime dell’Olocausto nel giorno in cui venne liberato il campo di concentramento di Auschwitz: un anniversario internazionale, quello del 27 gennaio, che ricorda l’assurdità di un’azione metodica e regolarizzata, atta a eliminare scrupolosamente gli ebrei per il solo fatto di essere ebrei.
Il Giorno del Ricordo, drammatica ricorrenza italiana, viene celebrato il 10 febbraio, data in cui vennero firmati i trattati di Parigi, col fine di mantenere vivo il ricordo delle vittime delle foibe, richiamando alla mente gli orrori della guerra e quel che ne può scaturire. È stato istituito con la n.92 legge del 30 marzo del 2004.