Pupazzi, finti macchinari in scala, la collaborazione di medici e infermieri e il progetto di Impronte Diverse, realtà cernuschese che da sempre si occupa di disabilità: sono questi gli ingredienti de Il mio amico dottore, progetto che ha preso piede proprio in questi giorni nel reparto di pediatria dell’ospedale Uboldo di Cernusco.
I ragazzi di Impronte Diverse si sono occupati della realizzazione delle strumentazioni, e per inaugurare il progetto portando calore ai piccoli ricoverati si sono improvvisati cantanti, intonando le più belle canzoni di Natale.
Ma come funziona il progetto? I bambini – siano essi ricoverati in reparto, arrivati in pronto soccorso o in visita in ambulatorio – potranno mostrare un proprio pupazzo con un difetto e farlo “aggiustare” ai medici, prima che lo stesso avvenga su di loro. Allo stesso modo potranno usufruire delle strumentazioni giocattolo create a immagine e somiglianza di quelle reali: in questo modo, come testato, la paura del contatto con il medico e il macchinario diminuirà. Alla base di questo processo c’è il concetto di transfert, e una tendenza a somatizzare il proprio malessere trasferendolo sul proprio giocattolo. Se il pupazzo è stato guarito senza dolore, lo stesso accadrà probabilmente al bambino, che si sentirà così più sicuro a farsi avvicinare dal medico.
Il mio amico dottore, il progetto pediatrico di Impronte Diverse
Pupazzi da curare, piccoli macchinari in scala e la collaborazione di medici e infermieri per rendere le visite e gli esami dei bambini dell'ospedale Uboldo meno spaventose, grazie a Impronte Diverse
Gepostet von Fuori dal Comune am Montag, 23. Dezember 2019