Trituratore, paletti e speranze

Città metropolitana ha accolto le osservazioni di diversi enti. Il Coordinamento "No trituratore" vuole vincoli per la Lombardia

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Nuovi ostacoli sulla strada per la realizzazione dell’ impianto di triturazione a Cernusco sul Naviglio, località Fornace, al confine con Bussero e Cassina de’ Pecchi.

Città Metropolitana ha messo alcuni paletti, accogliendo le osservazioni di enti, come i Comuni di Bussero e Cassina, ARPA e ATS, ma anche del Coordinamento No Trituratore. Proprio quest’ultimo, mercoledì 30 ottobre, è stato ricevuto a palazzo Isimbardi dove ha chiesto all’ex Provincia di farsi portavoce in Regione per arrivare a stabilire criteri escludenti per la localizzazione degli impianti di trattamento e recupero dei rifiuti.

I PALETTI

Polveri, rumore e quantità. Questi sono alcuni dei temi inseriti nel documento di Città metropolitana. Un’analisi delle emissioni complessive e del loro impatto e un nuovo studio sui rumori da effettuare su altri tre punti sensibili, tra cui la scuola di Cassina de’ Pecchi, sono stati accolti con favore dal Coordinamento che però non nega di puntare sul terzo “paletto”, quello sulla produttività. Lo spazio non sarebbe infatti sufficiente per accantonare la quantità prevista di materiale in uscita e questo potrebbe significare una riduzione della produzione. Questa, e altre restrizioni, sperano gli attivisti del Coordinamento, potrebbero non rendere economicamente sostenibile l’operazione facendo «cambiare idea al proponente»

IL FRONTE ALLARGATO

Il Coordinamento non intende fermarsi all’impianto di Località Fornace e ha ha chiesto a Città Metropolitana «di farsi promotrice presso Regione Lombardia dell’istanza per l’adozione di criteri escludenti per la localizzazione di impianti di trattamento e recupero rifiuti» che, tradotto, significa imporre distanze minime, valide in tutta la Lombardia, che questi impianti dovranno avere da alcuni siti sensibili, come luoghi abitati, scuole e ospedali.