Riflettere sull’importanza della legalità partendo proprio da chi le leggi le ha infrante: è questo l’obiettivo della trasferta che ha visto protagonisti i ragazzi del Cag Lime di Pessano con Bornago, che lunedì 25 novembre si sono recati a Brugherio per assistere allo spettacolo Undicesimo comandamento: uccidi chi ti ama.
La rappresentazione teatrale è stata messa in scena dalla compagnia Opera Liquida, composta da detenuti ed ex detenuti della Casa di Reclusione Milano Opera insieme a Maria Chiara Signorini, l’unica donna sul palco.
UNA LEZIONE DI LEGALITÀ
Un’esperienza di forte impatto emotivo, che ha concesso alle ragazze e ai ragazzi del Cag Lime un’occasione per riflettere sul tema della legalità.
«Il tema portante dell’ultimo anno di attività con i giovani è stato proprio il rispetto della legalità», ha raccontato Giuliana Di Rito, Vice Sindaco e assessore alle politiche giovanili. «Il lavoro delle educatrici è stato rivolto ad argomenti come la convivenza civile, la collaborazione e la gestione del conflitto».
Un’esperienza davvero unica, in cui sono stati proprio i detenuti del carcere – che in passato hanno infranto la legge – a creare uno spettacolo che aveva come obiettivo proprio quello di richiedere maggiore tutela legale per le donne. Una consapevolezza che è stata raggiunta in seguito a percorsi di riabilitazione e che ha dato vita a un ottimo esempio di attività di recupero.
«L’esperienza che hanno vissuto i ragazzi più grandi attraverso lo spettacolo teatrale – ha proseguito l’assessore – è stata un modo alternativo che ci ha permesso di prendere il problema al contrario: cosa succede a chi la legge non l’ha rispettata? Per fortuna abbiamo un carcere a pochi passi da noi, che propone molti progetti di rieducazione e inclusione sociale».
«È stato un momento di importante riflessione per i ragazzi – ha concluso l’assessore Di Rito – che hanno dimostrato di apprezzare l’iniziativa a tal punto che, nonostante io avessi il budget necessario per pagare il biglietto a tutti, loro si sono offerti di pagarne la metà. Questi sono i nostri giovani».