Due giornate di eventi per ricordare Lea Garofalo, uccisa dalla ‘Ndrangheta a Milano nel 2009: l’occasione è Legalmente, la manifestazione pioltellese per la promozione della cultura della legalità, che torna a parlare di giustizia per la terza edizione.
Il 16 novembre – con un reading teatrale – e il 4 dicembre – con un incontro organizzato dalla Rete Antimafie della Martesana – si ricorderà l’importante figura di questa donna coraggiosa.
TRE EDIZIONI DEDICATE A FIGURE IMPORTANTI
Questa del 2019 sarà la terza edizione della manifestazione: quelle degli anni scorsi sono state dedicate a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino (2017) e a Peppino Impastato (2018). Come per le edizioni precedenti, a Lea Garofalo è stato dedicato un murale sulla cabina elettrica di via San Francesco, nei pressi dell’Esselunga di Pioltello.
LEGALMENTE, IL PROGRAMMA
Il 16 novembre si svolgerà un reading teatrale in Sala consiliare alle ore 21, dal titolo Il dramma di Lea Garofalo: la donna coraggio.
Sul palcoscenico si alterneranno l’attrice Lucia Vasini – che ha lavorato con Dario Fo e Franca Rame, Gabriele Salvatores, Paolo Rossi, Cesare Lievi, Diego Abatantuono, Enzo Iachetti e molti altri. L’attrice renderà omaggio a Franca Rame, che nel 1975 scrisse il monologo intitolato Lo Stupro (tratto da un brutta esperienza vissuta in prima persona), che negli anni ’80 portò in televisione, alla Rai, davanti a milioni e milioni di persone, in un momento in cui di violenza sessuale si parlava troppo poco.
Con Lucia Vasini parteciperanno al reading anche lo scrittore Paolo De Chiara, che leggerà pagine del suo libro su Lea Garofalo Il coraggio di dire no; il giornalista del Corriere della Sera Cesare Giuzzi, che parlerà di infiltrazioni della criminalità organizzata nel Nord Italia. Chiuderà la serata Marisa Garofalo, sorella di Lea, che racconterà le vicende che hanno colpito così dolorosamente la sua famiglia. La regia dell’intero evento è di Giulio Guerrieri.
Il 4 dicembre, alle ore 20.30 in Sala eventi biblioteca comunale, chiuderà la rassegna l’incontro Beni confiscati alla mafia: la trasformazione e l’utilizzo sociale a Pioltello, a cura della Rete Antimafie della Martesana, che con il Comune ha prodotto un opuscolo sulla promozione dei valori antimafiosi a Pioltello, attraverso l’uso dei beni confiscati alla mafia e la presentazione degli eroi antimafia a cui sono stati dedicate diverse vie cittadine.
Tre mattinate – due in Sala consiliare e una al Machiavelli – saranno poi dedicate alle scuole medie e superiori, in cui saranno proiettati i migliori video sulle legalità, realizzati da studenti di tutta Italia.
L’OMAGGIO A UNA “DONNA CORAGGIO”
«La testimonianza di Lea Garofalo è quella di una donna che è andata contro tutti gli usi e costumi della società in cui viveva – ha affermato il sindaco Ivonne Cosciotti –. Non ha avuto paura e ha pagato con la vita, sia per la sua ribellione nei confronti della ‘ndrangheta, che per il suo atto di libertà nei confronti della famiglia. Noi donne dobbiamo imparare a non avere paura, nonostante ancora oggi, purtroppo troppo spesso, Stato e società civile non sono in grado di proteggere le donne e chi si ribella all’illegalità».
«Lea sarà raccontata e omaggiata come rappresentante di tante donne coraggio che, grazie al suo esempio, hanno avuto e continuano ad avere il coraggio di ribellarsi alla cultura e alle regole mafiose, anche quando queste sono imposte dai familiari. Per questo la sera del 16 novembre sarà anche l’occasione per celebrare la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Jessica D’Adamo –. Lea Garofalo nel 2002, per sfuggire alla “mentalità mafiosa” in cui era cresciuta e proteggere la propria figlia, decise di svelare tutto quello che sapeva di omicidi ed estorsioni compiute dalla sua famiglia ndranghetista. A seguito di questa decisione, come testimone di giustizia, con affianco la figlia Denise, è stata costretta a scappare per l’Italia, ma da donna libera o che, perlomeno, vista la sua condizione ambiva a esserlo. Da madre coraggiosa e amorevole condusse questa vita fino al 2009, quando venne rapita e uccisa dal marito».