C’era tutta la comunità lunedì 11 novembre in Sala Argentia a Gorgonzola a rendere onore alla squadra di calcio locale, la A.S. Giana Erminio, per i centodieci anni dalla sua fondazione.
LA SOCIETÀ GIANA ERMINIO
L’A.S. nasce nel 1909 come Unione Sportiva Argentia e nel 1932 le viene conferito il nome, diventato stabile nel 1947, del giovane gorgonzolese Erminio Giana, sottotenente del 4° Reggimento del Battaglione alpino Aosta, caduto nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, al quale fu conferita la medaglia d’argento al valor militare. Per oltre un secolo ha preso parte a competizioni dilettantistiche a livello provinciale e regionale, accedendo al professionistico nel 2014. Attualmente milita nel girone B di serie C, terza divisione del campionato italiano di calcio.
UN LIBRO PER RACCONTARE LA GIANA
“1909-2019 Centodieci anni Giana Erminio la favola in bianco azzurro” è il libro di Stefano
Spinelli, scritto per raccontare la storia della società.
«Il libro è nato con l’intento di parlare delle persone e dei personaggi che si intrecciano nella storia della Giana Erminio e che l’hanno resa grande, con un’intervista a Oreste Bamonte e con foto e ricordi inediti – ha spiegato Spinelli -. La Giana Erminio è l’unica società professionistica d’Italia a portare come denominazione un antroponimo e l’unica squadra di calcio della città metropolitana di Milano, non appartenente al capoluogo, che milita nelle leghe professionistiche. Ciò è onore e vanto per tutti noi e per la vostra comunità».
PASSATO E FUTURO UNITI NELLO SPORT
«Siamo qui in un tempo presente che ci permette di ricordare il passato e di stare nel tempo futuro – ha commentato il sindaco Angelo Stucchi -. Noi abbiamo dei valori importanti che sono stati trasmessi e che avete anche voi oggi e che vi rendono gli ambasciatori della nostra città».
Oreste Bamonte ha voluto ringraziare tutti i presenti, compresi i rappresentanti dell’amministrazione comunale: «Mi auguro che questo sogno possa continuare e di poter toccare la serie B».
CAMPIONI NEL CALCIO E NELLA VITA
«Un ricordo per ciascuno di voi che avete condiviso con questa società una parte importante della vostra vita – ha affermato Cesare Albè, mister -. Una squadra che ha sempre creduto nei valori della condivisione e della responsabilità, che non ha lasciato indietro nessuno e che ha saputo soffrire e gioire e continuare a sognare. Non è necessario diventare campioni sul campo da calcio, è più importante esserlo nella vita. Voi ne siete un esempio».
«La forza di questa squadra, oltre al suo straordinario presidente, ai giocatori e agli allenatori è quella di vivere una piccola realtà di provincia in cui le società calcistiche possono fare campionati che valorizzano i giovani – ha concluso Francesco Ghirelli -. Sono contento che qui con me ci sia Mario Macalli, che rappresenta la Lega della storia d’Italia, che è una storia radicata nel comune, nella piazza di questi club».
Una giornata in cui si è raccontato di volti, vittorie, sconfitte, giovani, promesse mancate e mantenute, con la convinzione che lo sport sia cuore, passione e sacrificio.
In Tommaso Augello, classe 1994, cresciuto per tre anni nella società gorgonzolese e approdato alla Sampdoria in serie A, c’è tutta l’emozione, l’entusiasmo, la gioia e la fatica di una società che lo ha accompagnato fin qui e che è ancora pronta a vivere e portare avanti i suoi grandi sogni.
Augusta Brambilla