Il 20 luglio 1969 il primo uomo sbarcava sulla Luna. Era l’astronauta americano Neil Armstrong, che pronunciò la celebre frase “Un piccolo passo per l’uomo, un grande balzo per l’umanità”. Oggi, a cinquant’anni di distanza, stiamo assistendo a un vero e proprio “rinascimento lunare”. Nel corso del 2019, infatti, sono partite altre tre spedizioni spaziali che avevano come obiettivo l’allunaggio.
Poco importa che solo una abbia avuto successo. La vera domanda è: perché stiamo tornando sulla Luna? Cosa c’è ancora da scoprire? A queste e a molte altre domande ha risposto Patrizia Caraveo, astrofisica di fama mondiale, ospite dell’incontro organizzato dall’associazione Chiaroscuri di Bussero. Patrizia Caraveo è Dirigente di ricerca all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e, grazie alle sue ricerche sulle stelle di neutroni, nel 2009 è stata insignita del Premio nazionale Presidente della Repubblica.
CONQUISTATI DALLA LUNA
«Il legame dell’uomo con la Luna è molto antico e si manifesta a diversi livelli – ha esordito Patrizia Caraveo – A livello emozionale la Luna tocca la nostra fantasia e ha ispirato poeti, scrittori e artisti. Ma c’è anche il livello razionale, che riguarda astronomia, astronautica e tecnologia».
Il fascino della Luna è stato al centro di viaggi immaginari e fantascientifici, ma il desiderio umano di esplorare il nostro satellite è stato il motore che ci ha permesso di raggiungerlo per davvero. E che, negli anni ’60 del secolo scorso, ha alimentato la “corsa alla Luna”. Una sfida tra Russia e Stati Uniti che aveva ben poco di poetico e romantico: all’epoca, la parola d’ordine era “primi nello Spazio, primi in tutto”.
«La corsa alla Luna è stata una sfida politica, manageriale e umana», ha sottolineato Patrizia Caraveo. Per rispondere alla Russia, che era riuscita a portare il primo uomo nello Spazio, l’astronauta Jurij Gagarin, gli Stati Uniti lanciarono il programma Apollo. L’obiettivo era portare l’uomo sulla Luna entro il decennio.
Come sappiamo l’obiettivo fu raggiunto, ma quello che forse non è noto sono le difficoltà, gli sforzi e gli insuccessi che hanno preceduto il coronamento del sogno. A questa storia affascinante Patrizia Caraveo ha dedicato il suo ultimo libro divulgativo Conquistati dalla Luna. Storia di un’esplorazione senza tempo, pubblicato da Raffaello Cortina Editore, che è stato presentato durante la serata.
LE LEZIONI DELLA LUNA
«Questa storia ci insegna diverse cose», ha spiegato la scienziata. «Innanzitutto è una grande lezione di perseveranza. Le sfide economiche e tecnologiche per portare l’uomo sulla Luna, e riportarlo indietro sano e salvo, sono state enormi. I test e le missioni di prova, contando sia quelli americani che quelli russi, sono stati 72. E di questi solo 25 hanno avuto successo».
La scienziata ha ricordato anche gli enormi progressi tecnologici che hanno accompagnato la corsa alla Luna. Progressi di cui oggi beneficiamo tutti, a partire dalla miniaturizzazione dell’elettronica, all’epoca necessaria per ridurre peso e volume degli strumenti per le missioni spaziali, e oggi alla base di computer portatili e smartphone.
Anche la tecnologia GPS, che grazie agli smartphone è praticamente alla portata di tutti, è stata sviluppata nell’ambito delle missioni spaziali.
«Il progetto Apollo è stato costosissimo per il governo americano e per la NASA. Ma negli anni a seguire, grazie alle tecnologie sviluppate e ai relativi brevetti, gli investimenti sono tornati indietro moltiplicati per otto», ha detto Patrizia Caraveo. «Questo ci dice due cose. La prima è che gli investimenti nella ricerca spaziale sono soldi ben spesi. La seconda, ancora una volta, è che le storie di successo nascono dall’impegno e dalla perseveranza, e ci vogliono anni per raccogliere i frutti del proprio impegno».
PERCHE’ TORNARE SULLA LUNA?
Dopo anni che scienza e fantascienza ci hanno fatto sognare atmosfere marziane, c’è un nuovo interesse verso la Luna. A cosa è dovuto questo “rinascimento lunare”?
La risposta dipende da diversi fattori, ma è un dato di fatto che diverse nazioni e agenzie spaziali stanno mettendo a punto programmi per tornare sulla Luna. Quella che negli anni ’60 era corsa a due, che vedeva contrapposti Stati Uniti e Russia, sta diventando una nuova sfida a livello globale. Il mantra però rimane quello, secondo la scienziata: “primi nello Spazio, primi in tutto”.
Tra i nuovi pretendenti al suolo lunare ci sono l’India e Israele, ma soprattutto la Cina, che ha la tecnologia e le risorse economiche per sostenere impegnative missioni spaziali. E sta puntando alla “conquista” di quella metà della Luna che non è ancora stata esplorata direttamente. La sua conoscenza e il suo sfruttamento ha enormi potenzialità per la ricerca scientifica e tecnologica.
Un obietto ambizioso, a cui il presidente Trump ha risposto con fermezza. Con il nuovo imperativo «si ritorna sulla Luna», ha messo da parte (almeno per il momento) l’affascinante progetto di portare l’uomo su Marte, supportato dalla precedente amministrazione Obama.
«Sulla scia di queste scelte politiche, agenzie spaziali e soggetti privati stanno studiando mezzi di trasporto e moduli abitativi per creare ‘villaggi lunari’ che permettano la permanenza umana sulla Luna, almeno per un certo periodo», ha concluso Patrizia Caraveo. «E’ presto per dire se riusciremo in questa impresa, ma se abbiamo imparato qualcosa dalle missioni Apollo, la Luna la sua lezione ce l’ha già data: è più facile che sia lei a conquistare noi, che viceversa».
IL PROSSIMO INCONTRO
La serata con Patrizia Caraveo è stato il primo dei incontri proposti dall’associazione Chiaroscuri per i 50 anni dall’allunaggio.
Il prossimo appuntamento è venerdì 15 novembre 2019 alle 21, presso la Biblioteca di Bussero, con “L’ombra rossa sulla Luna – La via sovietica alla Luna: storia, scienza e fantascienza”, tenuto da Paolo Aresi, giornalista e autore di fantascienza e narrativa.