Cernusco, Piano di diritto allo studio: i soldi ci sono, la visione?

Acampora: «Una scuola che guarda al futuro senza lasciare indietro nessuno». Paola Malcangio (Lega) ha parlato di «piano fotocopia». Sinistra per Cernusco ha denunciato la mancanza di visione

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«Una scuola che guarda al futuro senza lasciare indietro nessuno». Così l’assessore all’ Istruzione Nico Acampora ha definito il Piano di diritto allo studio approvato in Consiglio comunale martedì 29 ottobre. Questa dunque la visione, di un documento con una cifra importante stanziata, 3,7 milioni di euro circa, votato in blocco dalla maggioranza e dai Consiglieri di opposizione Frigerio e Cassamagnaghi e che ha visto invece l’opposizione netta di Lega e La Città in Comune – Sinistra per Cernusco.

ACAMPORA: FUTURO E SOSTEGNO

Sguardo al futuro e aiuto per chi resta indietro per l’assessore Acampora sono i capisaldi di un Piano di diritto allo studio che unisce innovazione tecnologica, con le classi digitali, e aiuto verso gli studenti con difficoltà. Da qui la conferma dei fondi per l’Assistenza Educativa Specialistica, che l’anno scorso ha seguito 128 studenti, e per lo sportello dedicato ai Disturbi Specifici dell’Apprendimento.

Non lasciare indietro nessuno e guardare al futuro dunque. E in questo futuro l’Amministrazione ha confermato l’educazione ambientale, con il coinvolgimento diretto anche delle scuole superiori (ITSOS e IPSIA) con l’obiettivo di farle diventare plastic free.

Un’attenzione agli studenti e anche ai genitori, che l’assessore Acampora ha voluto sottolineare confermando anche per quest’ anno il Convegno Genitori 4.0 e il potenziamento del centro estivo che nell’estate 2019, con l’aggiunta di una settimana di servizio, ha visto la partecipazione di 680 bambini e ragazzi.

MAGGIORANZA COMPATTA

La maggioranza non ha dubbi. Nessun defilato, poche osservazioni e puntualizzazzioni. Il Piano di Diritto allo Studio è considerato un successo, con Daniele Pozzi (capogruppo PD) che, sposando la visione dell’assessore, ha parlato di un Piano «che non lascia veramente indietro nessuno» e Giordano Marchetti (capogruppo Vivere Cernusco) che ha espresso pieno apprezzamento «per un Piano di diritto allo studio che come già in passato rappresenta uno degli aspetti più qualificanti dell’azione di governo di questa maggioranza».

UN PIANO DI CORTO RESPIRO?

I soldi non li nega nessuno. Sulla visione, però, c’è stato il muro di parte dell’opposizione che considera quello presentato un piano fotocopia di quello precedente, senza visione e senza elementi di valutazione dei progetti attivati.

«Piano fotocopia di quello dell’anno scorso». Così Paola Malcangio (Lega) ha definito il documento, sottolineando una «grande sovrapposizione» e chiedendo all’assessore, visto «che la legge regionale che prevedeva l’obbligatorietà del piano di diritto allo studio è stata abolita», di riproporlo l’anno prossimo solo se ci saranno reali novità: «Se ci deve presentare un’altra fotocopia – ha detto – per me se ne può fare a meno».

Sulla definizione di «Piano fotocopia» ha concordato la Città in Comune – Sinistra per Cernusco, soprattutto per le politiche educative 0-6 anni per le quali, hanno detto, «sarebbe necessario aprire incontri tra nido e infanzia di approfondimento e di reciproca conoscenza sui contenuti e sulle metodologie». Oltre a questo, la forza di opposizione, ha sottolineato come il piano rimanga «senza una visione unitaria». Dalla Scuola Manzoni, dove ancora non si conosce la destinazione degli spazi lasciati liberi dalle classi ora dislocate nel nuovo polo, fino a una mancanza di valutazione dell’andamento demografico visto che «nulla viene detto in merito agli effetti anche in relazione al nuovo PGT e quindi alla necessità della popolazione , nella fattispecie servizi e strutture scolastiche».