Quattro colpi, tre a segno uno contro il muro di una via adiacente Montecitorio. Parte da 4 pallottole indirizzate verso Palmiro Togliatti, Segretario del Partito Comunista, uno dei momenti più concitati del dopoguerra, che portò l’Italia vicino a una guerra civile.
Stefano Zurlo, giornalista de “Il Giornale”, ha raccontato la vicenda in un libro, “4 colpi per Togliatti” (Baldini + Castaldi editore), raccogliendo la testimonianza di chi sparò, Antonio Pellante.
L’ATTENTATO
Togliatti era appena uscito da Montecitorio insieme a Nilde Iotti – compagna del Segretario del PCI, Parlamentare e futura Presidente della Camera -quando venne colpito da 3 pallottole esplose da Antonio Pellante, studente siciliano di Giurisprudenza. Subito in Italia scoppiò il caos, con manifestazioni, devastazioni e arresti. Sul Paese si allungava ancora l’ombra del conflitto – terminato 3 anni prima – e in molti pensarono di essere alle soglie di una guerra civile.
Fu lo stesso Togliatti, sopravvissuto, a riportare la calma, invitando manifestanti e dirigenti del partito a far rientrare la rivolta.
STEFANO ZURLO
Inviato de “Il Giornale” ha seguito molte inchieste, tra cui quella di Mani Pulite, e diversi casi di cronaca nera, dal delitto di Cogne fino a quello di Garlasco. Prima di “4 colpi per Togliatti” ha pubblicato diversi libri: Luomo Sbagliato. Il caso Barillà (Rai libri, 2005); L’ardimento. Racconto della vita di don Carlo Gnocchi (BUR biblioteca Universitaria. Rizzoli, 2006); La strega della TV: Vanna Marchi. Ascesa e caduta di un mito (Bietti Media, 2009); Prepotenti e impuniti. Perché la malagiustizia permette sempre di farla franca (Piemme, 2011); Sembrava impossibile. Da 0 a 100. Storie di imprenditori di successo (Wise Society, 2019) insieme a Manila Alfano e Giorgio Gandola.