Vimodrone, la copertura del Lago Gabbana scalda il Consiglio Comunale

Durante la seduta di giovedì sono state presentate due interpellanze, una da Federica Colombo (Lega) e una da Luigi Lonati (M5S)

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La questione relativa alla copertura del Lago Gabbana di Vimodrone continua a far discutere. Negli scorsi giorni il tema è arrivato anche in Consiglio Comunale a Vimodrone, attraverso le due interpellanze presentate dai consiglieri Federica Colombo (Lega) e Luigi Lonati (M5S). Durante la discussione non sono mancate anche alcune tensioni tra i consiglieri e la Presidente del Consiglio Comunale, che ha minacciato più volte di sospendere la seduta.

L’INTERPELLANZA DELLA LEGA

Tra le forze politiche che più si sono opposte a un eventuale interramento del Lago Gabbana c’è la Lega, che si è impegnata a presentare mozioni e interpellanze in tutti i comuni facenti parte del PLIS (Parco Locale di Interesse Sovracomunale) delle Cave.

A Vimodrone la Consigliera Federica Colombo ha espresso una netta condanna sull’operato dell’Amministrazione e ha definito l’intervento «una modifica di estremo impatto rispetto all’equilibrio di un paesaggio consolidato da più di cinquant’anni».

In particolare, la consigliera ha criticato la scelta di non avvisare preventivamente gli altri comuni membri del PLIS Est Cave e, soprattutto, i residenti della zona interessata. Inoltre, ha espresso perplessità sulla scarsità delle analisi e dei controlli finora predisposti e sulla destinazione futura dell’area in oggetto.

«Emerge una chiara contraddizione – ha spiegato la Consigliera Colombo – tra il comunicato stampa in cui il Comune ha dichiarato di non aver autorizzato costruzioni e la relazione tecnica redatta dall’operatore, nel quale vengono elencati tre piani futuri, uno dei quali prevede la cessione dell’area accompagnata al trasferimento del diritto edificatorio».

La risposta all’interpellanza è arrivata direttamente dall’assessore all’urbanistica Luigi Verderio, che ha spiegato come la società potrà iniziare i lavori di copertura della cava, «solo previa presentazione di impegno a:

  • realizzare l’ultimo metro di riempimento con terra di coltivo di qualità idonea alle qualità agricole;
  • ripristinare la strada di accesso al cantiere con materiali naturali idoneo alla mobilità ciclistica;
  • realizzare un piano di intervento volto alla salvaguardia della fauna ittica».

«La proprietà ha dato inoltre la sua disponibilità a piantumare l’area e a valutare la possibilità di cedere l’intera superficie al comune in modo da rendere fruibile uno spazio ora inaccessibile».

L’INTERPELLANZA DEL M5S

Proprio su un’eventuale cessione dell’area è intervenuto il consigliere Luigi Lonati, che ha evidenziato come nei comunicati stampa del Comune si parli di «possibilità» di cessione dell’area e di «disponibilità» a piantumare l’area, senza però offrire nessuna garanzia in tal senso.

«Crediamo che avreste potuto gestire molto meglio la situazione», ha spiegato il Consigliere. «Poca trasparenza, nessun coinvolgimento della cittadinanza prima del rilascio della documentazione e totale assenza di pareri preventivi sulla qualità dell’acqua e sugli effetti della copertura della cava».

A rispondere all’interpellanza di Lonati ci hanno pensato l’assessore Verderio e il Sindaco Dario Veneroni.

«Si tratta di un intervento di recupero ambientale – ha spiegato il Sindaco -, che forse non è stato spiegato a dovere ai cittadini. In ogni caso, abbiamo dato la nostra disponibilità a incontrare lunedì il comitato per spiegare le nostre ragioni e vedere se c’è la possibilità di un percorso comune, dato che la cosa non è ancora partita».