Treno deragliato a Pioltello: chiuse le indagini, in 12 a processo

Contestati i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo, lesioni colpose e violazione della legge sulla responsabilità amministrativa

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Si sono chiuse – a quasi due anni di distanza da quel tragico 25 gennaio 2018 – le indagini riguardanti l’incidente ferroviario a Pioltello, in cui persero la vita 3 donne e 97 persone rimasero ferite più o meno gravemente.

DERAGLIAMENTO TRENO PIOLTELLO: RINVIO A GIUDIZIO PER 12 PERSONE

Finalmente quelle «risposte che ancora oggi mancano» – di cui aveva parlato il sindaco Ivonne Cosciotti in occasione della commemorazione dello scorso gennaio – sembrano essere arrivate, nella forma di 11 persone fisiche a processo (due manager, sette tra dipendenti e tecnici Rfi e due ex vertici dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie) e della stessa Rete ferroviaria italiana, indagata come società per violazione della legge sulla responsabilità amministrativa.

Alle 11 persone fisiche sono stati contestati i reati di disastro ferroviario colposo, omicidio colposo plurimo e lesioni colpose: oltre ai nove indagati già noti tra manager e dipendenti Rfi, gli inquirenti hanno iscritto anche Amedeo Gargiulo – al momento del disastro direttore dell’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie – e un suo vice.

DISASTRO FERROVIARIO: L’INSUFFICIENTE MANUTENZIONE TRA LE CAUSE

È stata depositata lo scorso marzo la relazione finale dei consulenti tecnici nominati dai pubblico ministero, che identificava come causa del deragliamento la frattura dello spezzone di rotaia di 23 centimetri nel cosiddetto “punto zero”, per «un danneggiamento ciclico irreversibile generato da condizioni di insufficiente manutenzione». Sembra inoltre che l’assenza di controlli ultrasonori non abbia consentito «di monitorare la progressione irreversibile del danneggiamento del giunto» in cattive condizioni, e che, anzi, ci siano stati dei ritardi nella sua sostituzione.

LA TAVOLETTA DI LEGNO COME SOSTEGNO

La causa del deragliamento è stata infatti individuata nella «sopraelevazione della ruota destra» del terzo vagone del convoglio, dovuta alla «interposizione dello spezzone di rotaia» da 23 centimetri, che si staccò «tra il binario di corsa e la ruota stessa».
Sembra che il problema fosse noto da almeno 11 mesi, ma che nessuno si sia occupato della sostituzione della rotaia, se non cercando – qualche mese prima dell’incidente – di ovviare al problema sistemando una tavoletta di legno sotto il giunto, nel tentativo di sostenere la rotaia ed evitare che sbattesse contro la massicciata e le pietre.