Sono quasi 6000 i membri della Fondazione Don Gnocchi che nella giornata di oggi, Giovedì 31 ottobre, si sono recati in Vaticano per incontrare Papa Francesco.
Una giornata di festa e di preghiera, per rafforzare la missione della Fondazione Don Gnocchi e per festeggiare il decimo anniversario della beatificazione del Santo.
All’udienza hanno partecipato anche 300 persone partite in pullman da Pessano con Bornago, dove la Fondazione Don Gnocchi gestisce la RSA del Centro “S. Maria al Castello”, che proprio quest’anno ha festeggiato il 70° anniversario della sua nascita.
Presenti all’incontro in Vaticano anche gli assessori Appio Berneri e Maria Tomaselli e il Sindaco Alberto Villa, che ha avuto l’occasione di incontrare da vicino il Pontefice.
«LA NOSTRA OPERA CONTINUA»
L’incontro con Papa Francesco è stato preceduto dall’intervento del Direttore Generale della Fondazione Don Gnocchi Francesco Converti, che ha lodato l’impegno portato avanti dalle strutture della Fondazione.
«Oggi continuiamo l’opera di Don Gnocchi in una società del benessere», ha detto Converti -. «Ma questa società del benessere rischia paradossalmente di offrire a chi è fragile meno spazio e più solitudine di allora. L’impegno a cui siamo chiamati con il nostro lavoro non è solo grande, ma credo anche che sia estremamente attuale e richieda oggi come allora tanta passione».
Al suo arrivo, il Pontefice è stato accolto con grande calore da tutti i presenti e ha ricevuto in dono una fotografia di Don Carlo composta da un mosaico dei volti dei pazienti e dei volontari della Fondazione.
«Non stancatevi mai di servire gli ultimi», ha detto Papa Francesco. «Offrite a quanti si rivolgono alle vostre strutture le medicine dell’anima, la consolazione e la tenerezza di Dio».
DON CARLO GNOCCHI
Don Carlo Gnocchi nasce nel 1902 a San Colombano al Lambro, vicino a Milano, e già nel 1925 viene ordinato sacerdote dall’Arcivescovo di Milano. Fin dai primi anni della sua attività, si dedica con passione alla crescita e all’educazione dei giovani prima a Cernusco sul Naviglio e poi a Milano.
Negli anni Quaranta prende parte alla Seconda Guerra Mondiale prima come cappellano e poi partecipando alla tragica ritirata dal fronte russo. Al termine del conflitto, Don Gnocchi riprende il suo impegno a favore dei ragazzi, fondando una vasta rete di collegi in molte città d’Italia.
Poco prima della sua morte, avvenuta nel 1956, Don Gnocchi affida ai suoi amici più cari il compito di portare avanti il lavoro della sua Fondazione, che oggi conta un personale di quasi 6000 operatori e assiste in media 9200 persone ogni giorno.