È avvenuto ieri sera verso le 19 l’omicidio in via Don Milani a Cernusco del 63enne Donato Carbone, trovato morto a bordo della sua auto nel box di casa.
OMICIDIO CERNUSCO: LE INDAGINI
Le indagini per ora si concentrano su un’auto di piccola cilindrata, indicata da alcuni testimoni residenti nella zona. L’auto si sarebbe allontanata poco dopo l’omicidio. Purtroppo, a causa del buio, al momento non è ancora chiaro quale fosse il colore della vettura.
Durante la notte i Carabinieri del nucleo investigativo – diretti da Michele Miulli – hanno perquisito l’appartamento dell’uomo, nel quale viveva con la moglie, al momento dell’omicidio fuori casa in compagnia di amici.
Sul luogo del ritrovamento del cadavere sono stati rinvenuti 11 bossoli dei colpi esplosi a distanza ravvicinata da una calibro 9×21; 10 di questi lo hanno colpito al braccio, mentre uno soltanto – probabilmente il colpo fatale – lo ha raggiunto al collo. Il killer avrebbe sparato all’uomo mentre cercava di rientrare in auto dopo aver aperto il proprio box.
Si è ora alla ricerca di telecamere di sorveglianza e testimoni che abbiano visto l’assassino nella zona, in quanto è probabile che conoscesse le abitudini dell’uomo.
DONATO CARBONE, LA VITTIMA DELL’OMICIDIO
Continuano parallelamente anche le ricerche nel passato del 63enne, che non ha particolari precedenti, se non uno di poco rilievo per droga risalente però a 40 anni fa. L’uomo, di origini tarantine, possedeva una ditta di ristrutturazioni che aveva chiuso recentemente, forse a causa di una malattia che lo aveva colpito, e al momento faceva il nonno. Né debiti né contenziosi aperti segnano il passato e il presente dell’uomo.
Il profilo per il momento sembra quindi non coincidere con la modalità d’esecuzione, che molto ricorda quelle della criminalità organizzata.