Cernusco, trituratore: “C’è chi dice no”, ma non è la maggioranza

Durante la seduta del consiglio Comunale il coordinamento che si oppone all'impianto di triturazione ha organizzato un presidio

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Le opposizioni a Cernusco sul Naviglio volevano un no secco all’impianto di triturazione. No che non è arrivato, con la maggioranza che si è votata una propria mozione, diciamo light, con la quale ha impegnato l’ Amministrazione a farsi carico delle preoccupazioni dei cittadini di Bussero, Cassina de’ Pecchi e Cernusco

L’OPPOSIZIONE HA CHIESTO UN NO COMPATTO

Dai banchi della minoranza sono state presentate due mozioni (una a firma di Zecchini, Tamburrini e Villa, l’ altra di Cassamagnaghi e Frigerio) che nella sostanza chiedevano la stessa cosa: esprimere una forte e netta contrarietà all’impianto e impegnare sindaco e Giunta ad attivarsi per evitarne la realizzazione.

Una richiesta di presa di posizione forte, netta e non ambigua che l’opposizione ha chiesto sottolineando, con Rita Zecchini, come l’Amministrazione per quattro mesi «si sia limitata all’aspetto formale», non affrontando politicamente la questione.

ROSCI CI PROVA, MA LA MAGGIORANZA TORNA INDIETRO

A superare l’aspetto formale della vicenda ci ha provato il consigliere Rosci (PD), che ha evidenziato due criticità in merito alla realizzazione dell’impianto: il consumo di un’area verde e un Piano di Governo del Territorio (che formalmente consente la realizzazione del trituratore) ormai datato, arrivato a conclusione, e che dunque non può rispecchiare sensibilità ed esigenze attuali. Da qui parte l’aggiunta, di poche parole, alla mozione di maggioranza, con la richiesta al sindaco di trattare con la società per far dislocare l’impianto in un’area dismessa, industriale e non di proprietà comunale.

Alla fine della discussione PD e Vivere Cernusco, che avevano aggiunto la parte proposta da Rosci, hanno chiesto una sospensione, alla fine della quale hanno tolto la stessa, votando la mozione nella sua forma originale.

Dopo il no, secco e unanime, dei Consigli comunali di Bussero e Cassina, la politica cernuschese dunque si spacca e l’Amministrazione non si dovrà confrontare solo con due Comuni fortemente contrari e 3000 cittadini che hanno firmato contro la realizzazione dell’impianto, ma anche con un’opposizione interna compatta.